Roma, abusa dell'amica 12enne del figlio arrestato dopo due anni di violenze

Roma, abusa dell'amica 12enne del figlio arrestato dopo due anni di violenze
Aveva solo dodici anni quando il 52enne ha iniziato ad abusare di lei. L’orco era il padre di un compagno di classe. La bambina aveva sopportato il male per due anni...

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Aveva solo dodici anni quando il 52enne ha iniziato ad abusare di lei. L’orco era il padre di un compagno di classe. La bambina aveva sopportato il male per due anni incapace di opporsi a quelle violenze che si consumavano tra le mura di un appartamento al Quadraro. L’ incubo è terminato il 24 luglio, quando C.G., romano classe 1967, è stato arrestato per violenza sessuale su minore.

L’INCUBO
Gli abusi iniziano nel gennaio del 2017. La bambina aveva stretto un’ amicizia con un compagno di classe. E con il passare del tempo anche i genitori dei due alunni avevano imparato a conoscersi. Per questo, spesso, i ragazzi stavano a casa di entrambi. Del resto abitavano nello stesso palazzo. Il 52enne sembrava un genitore modello. In privato però l’uomo si sarebbe trasformato. LE VIOLENZE
Paola (il nome della vittima è di fantasia) veniva invitata a casa dal suo amico. Quando il figlio del 52enne non era presente, l’uomo ne approfittava. Impaurita, la bambina non riusciva a opporsi. Turbata da ciò che era costretta a subire, non era riuscita a raccontare l’accaduto ai suoi genitori. Per questo motivo la madre di Paola non sapeva spiegare come mai la ragazzina si mostrava contrariata all’idea di andare a casa del suo compagno di classe. Anche l’amico di sempre non capiva come mai lei non volesse più giocare assieme a lui. Così le aveva scritto diversi messaggi, ma lei era stata sempre vaga. Poi, un giorno, dietro l’insistenza del ragazzino, Paola aveva ammesso di avere problemi con il padre dell’amico: «Mi dispace non sto bene con lui».

Nel frattempo la madre della piccola, intuendo che la figlia stava nascondendo qualcosa, aveva iniziato a rivolgerle tutta una serie di domande. La vittima inizialmente riluttante a confessare, era scoppiata a piangere, rivelando successivamente ogni particolare dell’incubo vissuto per due anni. Un racconto che Paola aveva trovato la forza e il coraggio di ripetere anche davanti agli inquirenti. Considerata veritiera la versione dei fatti esposta dalla vittima, i carabinieri del nucleo investigativo hanno iniziato a lavorare sul caso, coordinati dal pubblico ministero Vittorio Pilla. In appena due mesi hanno riscontrato elementi capaci di confermare il racconto della piccola. Per questo C.G. è stato arrestato. Adesso è detenuto nel carcere di Regina Coeli.

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Il Messaggero