Quattordici e quindici anni appena, rubano un'auto, seminano il panico lungo la via Casilina, poi intercettati da una volante di polizia fuggono all'alt e nella loro folle...
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FOLLE FUGA
I due alla guida, nonostante la giovanissima età, sarebbero delle vecchie conoscenze per le autorità italiane. Probabilmente dei rom che vivono in un campo della zona Est. Hanno confessato di avere rubato quell'auto un'ora prima, nel pomeriggio, nel comune di Zagarolo, a Sud di Roma. Una bravata che per poco non finiva per costare la vita ai due cugini dei Castelli.
Tutto inizia poco prima delle cinque. I due ragazzi tengono d'occhio l'Alfa 155 grigio metallizzata parcheggiata sotto un condominio di Zagarolo. Riescono ad aprirla e a disinnescare l'immobilizer, il dispositivo che blocca l'accensione in caso di manomissioni. Salgono sopra e si mettono alla guida. Prendono la direzione della Capitale, forse debbono portare l'auto in un capannone per smontarla e recuperare dei pezzi. Oppure, come dicono loro, «volevamo farci solo un giro».
LA PASSEGGIATA
A un certo punto però, tra Montecompatri e la Capitale, l'equipaggio della volante li intercetta. I due ragazzini al volante non passano inosservati ai poliziotti che fanno loro cenno di accostare. Ma quelli non ci pensano nemmeno. Spingono sull'acceleratore, bruciano l'asfalto sulla Casilina. Dietro di loro la volante che non li molla. In via di Prataporci l'incidente. S. V. e il cugino camminano lungo la strada. «Mia sorella - racconta Massimo, il fratello in attesa di notizie in ospedale - stava passeggiando con nostro cugino, come fanno spesso nel pomeriggio. In quel tratto di strada non c'è il marciapiedi, ma un guard-rail che quell'auto ha preso in pieno». Sandra ieri sera era ancora in Osservazione in attesa dell'eventuale ricovero. Ha riportato la rottura del perone e contusioni varie ma forntunatamente non altre complicazioni. «Mi sono passati sopra con la ruota», ha ripeteva in continuazione. Anche i due minorenni sono stati portati all'ospedale San Sebastiano di frascati per essere sottoposti ad alcoltest e drogatest.
Il Messaggero