Rogo alla stazione Tiburtina tre manager verso il processo

Rogo alla stazione Tiburtina tre manager verso il processo
Ad oltre tre anni del devastante incendio divampato alla stazione Tiburtina di Roma la procura di Roma chiede conto a tre manager, all'epoca dei fatti dipendenti di Rete...

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Ad oltre tre anni del devastante incendio divampato alla stazione Tiburtina di Roma la procura di Roma chiede conto a tre manager, all'epoca dei fatti dipendenti di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi).


Gli indagati. Sono Maurizio Gentile, Silvio Gizzi e Ciro Ianniello. Incendio colposo il reato contestato dai pm Barbara Sargenti e Stefano Pesci che hanno chiuso le indagini e notificato il conseguente avviso che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.



Stralcio per il nuovo ad. Stralciata, per approfondimenti la posizione di un altro manager dell'epoca, Michele Mario Elia, oggi nuovo ad di Ferrovie. Per gli inquirenti l'incendio che devastò la stazione Tiburtina divampò per cause elettriche e si propagò, raggiungendo notevoli proporzioni, per la mancanza di un impianto di rilevazione incendi, di un sistema organico di compartimentazione del fabbricato che impedisse la rapida propagazione delle fiamme e di misure per il distacco dell'alimentazione elettrica.



Le contestazioni. Agli indagati si contesta, in sostanza, proprio la mancanza dell'impianto di rilevazione incendi. Le fiamme furono domate dai vigili del fuoco dopo 15 ore. A subire i danni maggiori fu la vecchia palazzina che ospitava la centrale di controllo della stazione ferroviaria. La struttura fu successivamente demolita.



Le cause. L'ipotesi di un difetto legato al funzionamento dell'impianto era emersa quasi nell'immediatezza dell'evento. Il furto di rame dai cavi lungo la linea ferroviaria, come causa anche indiretta dell'incendio, così come un gesto doloso, persero progressivamente credito man mano che i reperti venivano passasi al setaccio.



In fuga dalle fiamme. Nella notte tra il 23 e il 24 luglio 2011 i cinque dipendenti delle Ferrovie presenti nella palazzina poi andata distrutta si trovavano nella sala movimento; verso le 4 sentirono puzza di bruciato, aprirono la porta di collegamento con la sala relais e videro quest'ultima invasa dalle fiamme. Diedero l'allarme e scapparono. L'incendio divampò in fretta, il fumo arrivò fino ai palazzi vicini. Per le dimensioni del rogo si sfiorò la paralisi della rete ferroviaria italiana.



La stazione. Lo scalo rinnovato, snodo chiave della capitale per quanto concerne l'Alta velocità, fu poi inaugurato il 28 novembre 2011. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero