I romani non cedono di fronte alle difficoltà che sembrano insormontabili quando ogni sera si è costretti a respirare fumi tossici. Si rivolgono prima alle...
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Succede nel centralissimo quartiere Trieste dove in aiuto dei residenti sono arrivati gli abitanti della Caffarella. I due quartieri sono accomunati dalla piaga dei roghi tossici. I primi, nel VII Municipio, sono riusciti a rintracciare e far denunciare ma anche arrestare diverse persone che appiccavano i roghi nel parco della Caffarella.
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«Dobbiamo avere una copertura del territorio più capillare, con una preferenza verso tutti coloro che possono avere una visibilità privilegiata, i dati saranno incrociati e le informazioni sommate, i roghi sono attività che se studiate diventano prevedibile, Condividete e chiedete ai vostri vicini di iscriversi al gruppo». I consigli sono di Flavio De Septis, il responsabile del gruppo Facebook "No roghi tossici Caffarella": grazie alle segnalazioni dei residenti, all'attività con droni e alla collaborazione strettissima con le forze dell'ordine, alcuni malviventi sono stati arrestati mentre davano alle fiamme rifiuti. E ora "il modello Caffarella" contro i roghi tossici viene esportato nel quartiere Trieste.
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I residenti hanno creato il gruppo Facebook "Quartiere Trieste-Salario No roghi tossici" e in pochi giorni già in 700 hanno aderito all'iniziativa. «Intanto abbiamo creato un questionario online da compilare ogni volta che si avverte odore di bruciato - spiega Francesca, residente - De Septis ci sta aiutando, il fine è fare un esposto, ma anche riuscire a individuare in modo chirurgico da dove provengono i roghi».
Centinaia le segnalazioni nei post pubblicati. "Via Mascagni, ore 3 di notte, aria irrespirabile e mal di testa". "Piazza Vescovio, puzza di bruciato, ho dovuto chiudere le finestre". E ancora: "Via Boito, ore 23.30, ho dovuto chiudere le finestre".
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«Immaginiamo che i roghi provengano dalle sponde dell'Aniene, dal campo nomadi sull'Olimpica, ma anche dalla discarica che c'è in fondo a via Mascagni» aggiunge Francesca. Ieri, una delegazione del gruppo è stata ricevuta da agenti del commissariato Vescovio e hanno illustrato il nuovo modello per cercare di stanare chi appesta l'aria di Roma.
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Il Messaggero