«Io sono nobile e mi ti compro. Ti spacco la testa e non ti pago i panini». Si è rifiutato di pagare il conto di 8 euro per protestare contro i moti sgarbati...
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Tra i due volano parole grosse. La lite è furiosa. Tanto che vengono chiamati anche i carabinieri, che, però, presto divengono bersaglio della furia del conte Filo della Torre. Che dopo aver colpito con calci lo sportello della macchina di servizio, «provocando la rottura del pannello interno», come si legge nel capo d'imputazione, se la prende anche coi militari. Uno di loro viene preso a schiaffi. Agli altri fa pesare le proprie origini: «Nasco dalla più importante famiglia di Roma. Siete due sottoposti di mio padre. Con i miei soldi vi posso comprare». Ora il conte rischia di pagare cara quella notte brava di quasi sei anni fa.
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Il Messaggero