«Non voglio palare di rifiuto, piuttosto mi sfilo. Ringrazio della proposta ma il mio mestiere è un altro, la politica mi è sempre interessata come cittadina,...
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Tramonta dunque la candidatura di Rita Dalla Chiesa per le amministrative di Roma, lanciata da Giorgia Meloni ieri. Ora la partita per il Campidoglio è sempre più aperta per il centrodestra. In campo resterebbero i nomi di Alfio Marchini, sponsorizzato dall'ala romana di Fi, e Guido Bertolaso, sostenuto da Silvio Berlusconi.
Rita Dalla Chiesa spiega come il no alla candidatura a sindaco di Roma per il centrodestra non esclude che continuerà a impegnarsi «per le battaglie» in cui crede e che ha sempre «portato avanti sui giornali, in tv e sui blog. Ma interpellata dall'ANSA sulle sue simpatie politiche replica: »Oggi come oggi non mi identifico con nessuna bandiera. Ero di sinistra da giovane e tale sono rimasta quando sono passata dalla Rai a Mediaset, ma quando ho visto certi attacchi a Berlusconi non mi sono sentita di assecondarli, al contrario. Come è anche vero ho provato simpatia per Renzi quando ha iniziato la sua carriera, mi piaceva il suo entusiasmo. Questo significa che sono una cittadina libera di scegliere. Detto questo mi sono sentita molto lusingata dalla richiesta da Giorgia Meloni«. Ma in politica secondo lei c'è in rischio che qualcuno possa venir strumentalizzato? »Non è il mio caso perchè nella mia vita non l'ho mai permesso a nessuno, e mi sono sempre fatta sentire. Detto questo ritengo che è un mestiere in cui c'è il rischio concreto di farsi molti nemici. E diciamo che la mia famiglia da questo punto di vista ha già pagato».
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Il Messaggero