Roma, l’avanzata dei “risto-bar”: «Dal cappuccino al filetto»

Prati, Trevi e ancora Monti e Flaminio: in due mesi trend in crescita per il 20%

Roma, l’avanzata dei “risto-bar”: «Dal cappuccino al filetto»
Alcuni si fanno chiamare mercati perché è possibile trovare di tutto con l'aggiunta del servizio al tavolo. Dal cappuccino al controfiletto, pasta fatta in casa...

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Alcuni si fanno chiamare mercati perché è possibile trovare di tutto con l'aggiunta del servizio al tavolo. Dal cappuccino al controfiletto, pasta fatta in casa e ancora dolci e piccole prelibatezze per una pausa pomeridiana. Non c'è bisogno di cambiare: il format dei nuovi locali che stanno prendendo piede nella Capitale è semplice, veloce e soprattutto economico. Risponde ad ogni evenienza con orari prolungati e cucine aperte fino alla mezzanotte. «Negli ultimi tre mesi - analizza Claudio Pica, a capo della Fiepet Confesercenti - a partire dal centro storico abbiamo registrato un aumento di locali di questa tipologia almeno del 20%».

Si tratta di attività di pubblica somministrazione ma slegate dal concetto classico di bar e ristoranti. Non sono solo gli uni, non sono solo gli altri. Convivono insieme più anime per rispondere a delle esigenze che cambiano fra la clientela. Con un po' di ritardo rispetto al trend europeo «Questi nuovi locali - prosegue Pica - si sono ispirati proprio a quei modelli dove un bar non è solo un bar e un ristorante può essere vissuto anche fuori orario». Il sistema piace e convince, più che altro attrae per due ragioni di fondo: l'estetica e l'arredamento dei locali, informali ma curati, e i prezzi dei menù che non sono da capogiro benché i nuovi mercati sorgano in pieno Centro.

I QUARTIERI

Stando all'analisi della Confesercenti, infatti, i quartieri dove più di altri si sta diffondendo il fenomeno con il recupero di attività commerciali dismesse sono quelli di Prati, Trevi ma anche Monti, Trieste-Salario e Flaminio. Non mancano degli esempi anche nei quartieri più periferici come il Tiburtino o quelli che, da sempre, rappresentano il centro della movida: San Lorenzo e Ponte Milvio. Facilitati anche dallo snellimento delle procedure burocratiche messe in atto da Campidoglio e Regione molti giovani imprenditori - per lo più si tratta di under 35 che hanno studiato marketing o sono laureati in Economia - hanno rilevato alcune attività commerciali richiedendo e ottenendo il cambio di destinazione d'uso. In via del Lavatore, ad esempio, pochi passi da Fontana di Trevi un nuovo locale è nato in quella che era a tutti gli effetti una rimessa di automobili. In vista dell'autunno sempre la Fiepet Confesercenti si aspetta un ulteriore aumento del 5% di queste attività mentre tenderanno a restare immutate - se non a chiudere - le attività più tradizionali come appunto bar e ristoranti.

I PRODOTTI

Di certo un altro valore aggiunto che mira a fidelizzare la clientela romana e ad attrarre quella turistica è la tipologia del prodotto offerto, la sua provenienza. Grazie anche ad un bando creato ad hoc dalla Regione il rifornimento delle materie prime avviene con i produttori locali, con le aziende cosiddette a kmZero. E se fino a qualche anno fa la qualità faceva emettere uno scontrino più pesante, adesso i prezzi sono più che competitivi.

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Il Messaggero