Un inferno di urla, sangue, bottigliate e gente che scappa. Sabato sera, il trenino della linea Roma- Giardinetti si trasforma in una specie di campo di battaglia, per una rissa...
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IL RACCONTO
«Mi sembrava di essere finito nella scena di un film western», Alessandro Neri il macchinista colpito dai vetri lavora su questa tratta da otto anni, ricorda i momenti di paura vissuti sul treno: «Me la sono vista brutta, viaggiavo sulla linea, alla fermata di Torpignattara mi sono fermato per far salire e scendere i passeggeri, quando ho sentito un gran frastuono. Mi sono sporto dal treno e ho visto sulla banchina un uomo con un taglio profondo dall'orecchio alla base del collo, vetri infranti a terra e macchie di sangue. Sono riusciti a salire sul vagone, i passeggeri minacciati hanno iniziato a urlare e a scappare dal trenino. I due erano lì e si lanciavano bottiglie, uno mi guardava e urlava ladro, mi ha rubato i soldi. Una bottiglia è volata e mi ha sfiorato, c'è da avere paura a svolgere questo mestiere». La rissa continua tra calci e pugni, l'autista ha solo qualche graffio, poi i due scendono dal treno, il macchinista chiude le porte e chiede aiuto prima di denunciare l'episodio ai carabinieri. «Serve un presidio fisso in ogni stazione delle tratte ferroviarie Atac - dice l'autista - non bastano più le pattuglie, ormai è un'emergenza continua». Alessandro Neri è anche vice presidente del sindacato autonomo CambiaMenti M410 guidato da Micaela Quintavalle. «Non è possibile andare a lavorare con il terrore - dice Micaela Quintavalle - e i passeggeri non meritano queste realtà assurde. Il 24 ottobre prossimo, giorno in cui è previsto lo sciopero Usb del trasporto pubblico, gli autisti di CambiaMenti non aderiranno ma sul posto di lavoro, la cabina di autobus e treni, indosseranno al braccio un fazzoletto bianco contro le aggressioni e i licenziamenti. Abbiamo bisogno di più sicurezza». Il rapinatore egiziano è stato arrestato, la vittima medicata al Vannini ha una prognosi di oltre sette giorni.
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Il Messaggero