Ciak e azione: il set da "72 ore" alle porte di Roma fa il pieno di star

Viaggio nel backstage del nuovo film di Luminelli girato a Mentana con Kaspar Capparoni e Sebastiano Somma

nella foto Kaspar Capparoni al trucco sul set di "72 ore"
Momenti di cinema alla ribalta. Tecnici, luci da posizionare, macchine da presa da montare e tanti ciak. Pieno di vita il set del movie “72 ore”, del regista romano...

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Momenti di cinema alla ribalta. Tecnici, luci da posizionare, macchine da presa da montare e tanti ciak. Pieno di vita il set del movie “72 ore”, del regista romano Luciano Luminelli, approdato negli spazi di un antico casale nei pressi di Mentana, a due passi da Roma. Attesissime, dopo quelle di Treviso, le sequenze capitoline. Tra gli interpreti dello script c’è Sebastiano Somma, immortalato con tanto di zucco di lana scuro e tuta, che in una sequenza si prepara a tirare un pallone.

Appare davvero concentrato. Ma il protagonista è il teutonico Kaspar Capparoni, che in maglione celeste su jeans in tinta e giubbotto di pelle da pilota cammina spedito mentre tiene in mano un mazzolino di fiori e una bottiglia di acqua. Subito dopo eccolo al trucco e parrucco per soddisfare le varie esigenze di scena. Si rilegge il copione con Luminelli. Ed ecco un altro interprete: Blas Roca-Rey, in camicia campagnola a quadretti con gilet da cacciatore e sneakers verdi. Nel corso di un'azione mostra due bottiglie di prosecco appena uscite dal frigo. Le stesse che poi, tra una ripresa e l’altra, vengono stappate per brindare alla buona riuscita dell’opera.

Nel film appare inoltre la fascinosa Corinne Cléry, in taglio sbarazzino: si copre con un ampio scialle rosso sgargiante per arginare i rigori di questo febbraio artico. Poi sfoggia una bella giacca, sempre scarlatta, su blusa fantasia. Si prosegue con gli allestimenti. Luminelli illustra a tutti i vari dettagli giornalieri in agenda, con dovizia di particolari. «La pellicola - ricorda il cineasta - ha visto la luce a Treviso con i primi ciak di novembre per poi approdare qui, dove sono coadiuvato dalla sceneggiatrice Noemi Guidi».

Ecco il produttore Roberto Coffa: segue l'ambientazione della storia di un cinquantenne (Capparoni) con una vita abbastanza irrisolta: sarà lui a coinvolgere un amico d'infanzia, Blas Roca-Rey, nel ritrovamento di una refurtiva di guerra che dapprima riescono a recuperare, per poi esserne derubati. Bottino che avrebbe dovuto risolvere i problemi economici del protagonista. Sull'onda dell'ennesima sconfitta Capparoni sarà salvato dalla suocera Corinne Clery, che assieme ad un sacerdote, Sebastiano Somma, amico di famiglia, lo toglierà dai guai. 

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Il Messaggero