Il potenziamento della raccolta dei rifiuti e della pulizia della città anche di domenica non è mai partita. Ci sono stati gli annunci, ma non l'applicazione pratica. E se...
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Resta però il nodo: il potenziamento del servizio domenicale non c'è. In questo momento all'Ama, in un'innegabile situazione di incertezza determinata dall'addio del sindaco e dell'assessore all'Ambiente, preferiscono non andare allo scontro con i dipendenti, perché temono che uno sciopero bianco, a Giubileo iniziato, avrebbe effetti devastanti. Ma allo stesso modo se non si parte in fretta con il potenziamento del servizio nei giorni festivi, si rischia ugualmente il flop: la città risulta ancora sporca e non presentabile per l'Anno Santo. Anche in centro storico, anche a ridosso delle zone turistiche come piazza Barberini e fontana di Trevi, capita spesso di vedere i cestini ormai colmi, circondati da rifiuti lasciati per terra perché ormai non c'è più spazio all'interno.
Presto il presidente dell'Ama, Daniele Fortini, sarà convocato dal commissario Tronca. Ma in parallelo corre l'ipotesi che Palazzo Chigi decida di nominare una serie di commissari per il Giubileo (il famoso dream team). Sui rifiuti circola il nome di Gloria Zavatta, che ha lavorato all'Expo. Comunque sia, ora serve che dal Campidoglio o da Palazzo Chigi arrivi una sponda solida per affrontare il Giubileo. Dai sindacati però arrivano segnali di nervosismo: contestano la delibera dell'amministrazione Marino che apriva all'ipotesi di esternalizzazione e hanno sospeso uno sciopero programmato solo perché nel frattempo sono arrivate le dimissioni di Ignazio Marino. Ieri hanno inviato una lettera a Tronca. E' firmata dai leader di Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel: chiedono un incontro al commissario senza il quale ci sarebbe, appunto, lo sciopero che era stato sospeso.
Una situazione esplosiva, mentre in città arrivano segnali di sofferenza sulla qualità della raccolta e della pulizia. A complicare lo scenario c'è l'estensione del nuovo servizio di differenziata negli ultimi municipi (entro marzo). Una parte del personale è stato trasferito in questa attività e, secondo Natale Di Cola (Cgil Funzione pubblica), ciò ha causato il contraccolpo dei cassonetti colmi di rifiuti in alcuni quartieri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero