Roma, emergenza rifiuti, dieci giorni in apnea: incubo ponte del primo maggio

Roma, emergenza rifiuti, dieci giorni in apnea: incubo ponte del primo maggio
Seimila tonnellate di rifiuti sono stipate dentro il capannone del Salario, altre 5.000 in quello di Rocca Cencia. Le immagini diffuse ieri raccontano la situazione a poche...

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Seimila tonnellate di rifiuti sono stipate dentro il capannone del Salario, altre 5.000 in quello di Rocca Cencia. Le immagini diffuse ieri raccontano la situazione a poche caselle dall'emergenza che sta vivendo Roma alla voce rifiuti. Nel tmb di via Salaria le gru lavorano sulla spazzatura accumulata per quasi sei metri, di fatto hanno pochissimo spazio di manovra e ogni volta rischiano di toccare il tetto. Le vasche sono strapiene e serviranno diverse settimane per svuotarle, tanto che l'assessore Pinuccia Montanari si è impegnata con i sindacati a tornare a metà maggio nel tmb per verificare se sono state ripristinate condizioni di lavoro accettabili. Secondo scenario: tmb di Rocca Cencia, sempre di Ama, come documentato da alcune foto ieri c'erano lunghe code di camion, «sono in fila anche anche per quattro ore per scaricare», racconta Natale Di Cola della Cgil. Questo significa che prima che i mezzi tornino sulle strade a raccogliere rifiuti, contando anche il percorso verso Rocca Cencia, trascorre moltissimo tempo. Se a questo aggiungiamo i guai della manutenzione che il dg di Ama, Stefano Bina, ha affrontato ma non eliminato e dunque una minore disponibilità di mezzi, si spiega perché diversi quartieri, sia pure a macchia di leopardo, sono ancora sporchi. La ripartenza a pieno regime dei due tmb di Malagrotta commissariati dal prefetto darà senza dubbio ossigeno, ma non è la soluzione definitiva dei problemi. Ieri la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi ha denunciato: «Sono preoccupata, ho fatto un giro a Prati, dove la situazione è a un livello mai visto prima, con rifiuti intorno ai cassonetti, invasione di topi e gabbiani. Con l'arrivo dell'estate è a rischio non solo la salute dei cittadini ma anche l'immagine che la città mostrerà ai turisti, tra i rifiuti e i cattivi odori la città sarà invivibile. Ho la sensazione che per non far scoppiare la città si stiano trovando dei trucchi, per cui una settimana si pulisce una zona e una settimana un'altra».


LA FESTA
C'è un altro spettro all'orizzonte: l'ennesimo ponte, in questo caso quello lungo del primo maggio. Nel solo concertone si prevede la produzione di 40 tonnellate di rifiuti che Ama dovrà raccogliere (il servizio è comunque pagato dagli organizzatori), ma più in generale si rischia che la città vada in tilt perché con i due giorni festivi - domenica 30 aprile e lunedì primo maggio - ci sarà meno personale al lavoro, la raccolta rallenterà, Malagrotta si fermerà, molti impianti del nord prenderanno una pausa. Morale: ciò che è stato recuperato in termini di pulizia della città e svuotamento degli impianti di Rocca Cencia e Salario rischia di essere compromesso nel fine settimana, lunedì compreso. Per martedì e mercoledì, aspettiamoci una città poco pulita, mentre in centro, se ci sarà l'annunciata invasione di turisti, probabile cestini stracolmi e strade sporche.

Ieri l'assessore Pinuccia Montanari, con onestà intellettuale, ha spiegato che la collaborazione tra Roma Capitale, Prefettura e Regione (con la supervisione dell'Anac) ha consentito di affrontare la crisi dei tmb di Malagrotta che hanno causato un effetto catena devastante. Ma per i cittadini della zona di via Salaria, comunque, sono stati 45 giorni di angoscia, perché, come raccontano da tutti i comitati, «l'aria è stata a lungo irrespirabile, anche con le finestre chiuse». La Montanari sostiene che nel 2019 il tmb sarà chiuso, ma solo se si raggiungeranno i risultati dell'incremento della differenziata.
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Il Messaggero