Roma, i rifiuti invadono le strade dalla Balduina al Casilino: «Altri 15 giorni di disagi»

Rifiuti a Roma, strade invase dalla Balduina al Casilino: «Altri 15 giorni di disagi»
Roma ha davanti altri 15 giorni di disagi, con le pile di rifiuti che si affastellano accanto ai bidoni stracolmi. Sempre che il fragilissimo sistema di smaltimento...

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Roma ha davanti altri 15 giorni di disagi, con le pile di rifiuti che si affastellano accanto ai bidoni stracolmi. Sempre che il fragilissimo sistema di smaltimento dell’immondizia non vada di nuovo in tilt. Sono bastati due impianti ko a far riprecipitare la città nella crisi della raccolta. E ora che faticosamente si è trovata una soluzione - con lo sblocco di 2 strutture dopo un vertice ieri al Ministero della Transizione ecologica - ci vorranno due settimane, calcola l’Ama, per recuperare l’arretrato. «Se non ci sono ulteriori brutte sorprese, da lunedì in minimo 10 giorni, massimo 15, si torna alla normalità», dice Stefano Zaghis, l’amministratore unico. La Regione preme per fare prima, molto prima: c’è un problema di raccolta, dicono dall’assessorato ai Rifiuti, guidato da Massimiliano Valeriani.

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Rifiuti a Roma, è mergenza

Ieri al Ministero la Pisana ha annunciato lo sblocco del Tmb di Viterbo (si era guastato) e di una discarica sempre nella Tuscia, che accoglierà gli scarti della Capitale fino al 30 giugno, insieme a Civitavecchia. Andare oltre questa scadenza, per la Regione, è rischioso: sono impianti già quasi saturi, se ci si portasse tutto il pattume della Capitale si esaurirebbero a fine anno. Ecco perché dal 1° luglio i camion saranno dirottati verso 5 regioni (Abruzzo, Marche, Lombardia, Friuli e Puglia) e si sta trattando per un accordo da 20mila tonnellate extra con la Campania. Anche la EGiovi di Malagrotta riceverà più tonnellate da trattare, che poi saranno indirizzate fuori dal Lazio.

«CHIEDIAMO I DANNI»

Ma sono soluzioni tampone, a corto raggio. Il vero nodo è che manca un sito di smaltimento. A domanda del Ministero, la Città metropolitana ha preso tempo per presentare la mappa delle aree idonee. Servirà un’altra settimana. Nel medio periodo si pensa di riattivare la discarica di Roccasecca, chiusa il 1° aprile. Ma c’è un problema di permessi e di proprietà (il titolare è stato arrestato). Il Comune spera che si possa riaprire entro un mese e mezzo. A sentire la Regione solo per le autorizzazioni ci vorrebbero 75 giorni. E ci sono lavori da terminare. Altro tarlo: la differenziata a rilento. Il Ministero ha chiesto di accelerare. Ma l’Ama si sente «parte lesa», per la carenza d’impianti, addirittura minaccia di «chiedere i danni», non si capisce a chi, per i costi maggiorati che sosterrà per spedire i rifiuti fuori. 

Nel frattempo tutti i quadranti di Roma sono in sofferenza. Da Tor de’ Schiavi alla Tiburtina, dove la sera si vedono i topi. Sulla Prenestina carta e cartone vengono sparsi ovunque dal vento. Su via della Serenissima i rifiuti hanno invaso parte della strada. Situazioni simili al Tuscolano, a Torrevecchia, Balduina, Casal Bertone e in via di Sant’Agnese, al Nomentano, alle spalle del Mausoleo di Santa Costanza.

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Il Messaggero