Rifiuti Roma, il no M5S. Verso il commissario per aprire la discarica

La Regione è a un passo dal commissariare il Campidoglio per scegliere dove realizzare gli impianti dei rifiuti. Anche se in queste ore, sia pure informalmente e senza...

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La Regione è a un passo dal commissariare il Campidoglio per scegliere dove realizzare gli impianti dei rifiuti. Anche se in queste ore, sia pure informalmente e senza pubblicità, si è aperto un ultimo canale di trattativa Regione-Roma Capitale, per trovare un'intesa last minute. Ma restiamo ai dati certi: alla mezzanotte di oggi scadono i 7 giorni concessi a Raggi per prendere una decisione, sulla base della relazione con 7 zone (da Falcognana a Monte Carnevale) giudicate idonee dai tecnici, compresi quelli indicati dal Comune. Ma la posizione dell'amministrazione 5S è chiara.


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Ed è stata espressa ieri, pur con qualche defezione, dall'Assemblea capitolina: no al termovalorizzatore (l'opposto di quanto prevede il piano che sta preparando l'Ama...), no a siti di stoccaggio e discariche in via emergenziale, come ha chiesto la Pisana nell'ordinanza del 27 novembre. Da parte dei grillini c'è «la disponibilità a realizzare gli impianti di trattamento e/o smaltimento, che si rendessero necessari, solo a seguito dell'approvazione del nuovo piano Rifiuti della Regione». Cioè l'anno prossimo. Ma la postilla sembra un modo per prendere tempo, anche se dal 15 gennaio chiuderà una delle discariche che serve la città, a Colleferro, e la raccolta collasserebbe.

RAGGI FRENA SUL RICORSO
L'ordine del giorno votato ieri dalla maggioranza (25 sì, 1 voto contrario della grillina dissidente, Simona Ficcardi) chiede alla sindaca di «valutare la possibilità di impugnare» l'ordinanza di Zingaretti. Anche se manca poco: servirebbe un passaggio in giunta che fino a ieri notte non c'è stato, un parere dell'Avvocatura e soprattutto formalmente dovrebbe firmare l'atto la stessa dirigente, Laura D'Aprile, che invece ha dato parere favorevole ai siti. La consigliera Ficcardi ha presentato un odg a favore dei siti di stoccaggio, cassato però dai colleghi con 18 voti. Anche se 2 sono stati i sì grillini e altri 2 stellati si sono astenuti. È passato invece l'ordine del giorno per «escludere un termovalorizzatore dal piano di Ama». L'ad Stefano Zaghis a questo punto sembra orientato a virare sulle discariche, magari sfruttando proprio gli ordini che da domani dovrebbero arrivare dalla Regione, anche se il rischio, ha chiarito il manager nelle riunioni con Raggi, è che aumenti la Tari. L'unico atto su cui l'Aula ha votato all'unanimità è un documento di Fdi, sostenuto dai 5S, contro la discarica a Falcognana. Che però resta la più accreditata per la Regione, tanto che il Pd non ha votato.


A favore di una discarica anche Stefano Vignaroli, il grillino che presiede la Commissione parlamentare sulle Ecomafie. Ama sta continuando a trattare con la Regione, tanto che ieri mattina si è svolto un vertice con Zaghis che ha chiesto di rinnovare l'accordo per portare i rifiuti in Abruzzo e di attivare un'intesa con la Sardegna. Restano due scenari: da domani la Regione, a partire dall'assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, attiva i poteri sostitutivi, nomina un soggetto attuatore e ordina ad Ama di realizzare la discarica (Falcognana) e uno o due centri di stoccaggio. Ma potrebbe anche esserci uno scenario esplosivo: Raggi fa ricorso al Tar contro l'ordinanza. In caso di sospensiva, la città va in emergenza e a quel punto è il governo a commissariare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero