Roma Centro, troppi rifiuti e bivacchi: il Municipio restituisce i poteri. «Non riusciamo a fronteggiare l'emergenza»

Ieri la presidente Lorenza Bonaccorsi ha preso carta e penna e scritto al sindaco Roberto Gualtieri e agli assessori ai Rifiuti (Sabrina Alfonsi) e alle Politiche sociali (Barbara Funari)

Il I Municipio è costretto ad alzare bandiera bianca e a restituire le sue competenze al Comune sulla gestione dei pezzi più degradati del suo territorio. Tutti non...

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Il I Municipio è costretto ad alzare bandiera bianca e a restituire le sue competenze al Comune sulla gestione dei pezzi più degradati del suo territorio. Tutti non in estreme o desolate periferie, ma collocati in zone centralissime o semicentrali, tra l'altro molto frequentate dai turisti: piazza Pepe all'Esquilino, via Pretoriano tra Termini e il Policlinico, l'area di via Cipro antistante alla stazione della Metro e a pochi metri dal Vaticano, piazzale dei Partigiani e piazzale Ostiense. Punti «non più gestibili per situazioni di degrado» e «per condizioni di emergenza sociale». Parliamo di bivacchi a tutte le ore del giorno e della notte. Senza dimenticare le risse h24 all'ultima bottigliata o a colpi di sanpietrini. Eppoi, per rendere ancora più impossibile la vita dei residenti, cumuli di sporcizia che nessuno raccoglie mai - anche perché siringhe e cartoni dove si dorme sono classificati "rifiuti speciali" - mercatini di merce rubata, spacciatori, piccoli scippatori.

LA MISSIVA

Ieri la presidente Lorenza Bonaccorsi ha preso carta e penna e scritto al sindaco Roberto Gualtieri e agli assessori ai Rifiuti (Sabrina Alfonsi) e alle Politiche sociali (Barbara Funari) e ha annunciato loro che per motivi di degrado causati dalle «condizioni di emergenza sociale», si accinge a «rimettere le competenze sulla gestione» di piazza Pepe, viale Pretoriano, piazzale Ostiense, piazzale dei Partigiani, l'area antistante la fermata della Metro Cipro.
In pratica le ex circoscrizioni - sul fronte del decoro e del sociale - hanno competenze che spaziano tra le autorizzazioni ai posteggi per i venditori ambulanti, il diserbo delle erbacce dai marciapiedi, lo sfalcio dei prati sotto i 20mila metri, la possibilità di chiedere all'Ama (ma pagando) pulizie straordinarie, le piccole opere di manutenzione, l'erogazione di alcune prestazioni di welfare e la raccolta di tutte le richieste di aiuto da parte dei soggetti più deboli. Ma il gesto di Bonaccorsi è altamente simbolico, molto forte dal punto di vista politico. Spiega infatti la presidente: «Restituisco i poteri al Comune, perché è talmente alta l'emergenza sociale che non siamo in grado di affrontare queste situazioni. Dovremmo avere maggiore forza in termini di risorse, competenze e personale». Non a caso nella sua missiva al Comune la presidente lamenta la «incongruenza generale burocratica e amministrativa» con la quale si devono scontrare i minisindaci.

Bonaccorsi ricorda di avere «incontrato alcuni mesi fa i cittadini dell'Esquilino per trovare una soluzione contro il degrado a piazza Pepe, che deve essere bonificata anche per le ripercussioni che crea il vicino mercato. Ma è impossibile intervenire sulla questione principale, lo spaccio di droga, se non vengono collocate in strade più pattuglie e se non si capisce chi potrà mettere le risorse necessarie per costruire la cancellata che ci chiedono i cittadini. E io quei soldi non ce li ho». Stessa frustrazione anche quando si parla di viale Pretoriano: «Vengono sgomberate le occupazioni abusive intorno alle Mura Aureliane, ma siccome si fa fatica a controllare l'area, gli stessi occupanti ritornano indisturbati». Un problema che si registra anche a piazzale Ostiense e a piazzale dei Partigiani, ma su un altro fronte: quello dei mercatini dove si vende roba rubata. «Nelle scorse settimane le forze dell'ordine e la polizia locale hanno allontanato e multato gli abusivi. Nonostante questo, gli ambulanti non autorizzati continuano a tornare e a provare a piazzare la loro paccottiglia».

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Il Messaggero