Impiegare i nomadi nella raccolta differenziata dei rifiuti visto che «sono molto bravi nel recuperare i materiali in disuso». E' la proposta, riportata dall'agenzia...
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In teoria dovrebbe trattarsi di un modo per favorire l'integrazione, in pratica la proposta ha suscitato le ironie e lo stupore di romani e non.
«C'è un problema di riconciliazione con la città - ha spiegato l'assessore al termine di una visita al centro d'accoglienza Best House Rom - li accusano di essere quelli che vanno rubare e invece dobbiamo fare un lavoro diverso, ridisegnare le politiche dell'accoglienza, parlare con le persone, vedere quali sono i loro bisogni. Sono molto bravi nel recuperare i rifiuti e i materiali in disuso - ha aggiunto - sarebbe importante riuscire a dare loro la possibilità di fare un lavoro per la comunità e per la città di Roma, prendendo questi rifiuti e selezionandoli».
La precisazione dell'assessore alle Politiche sociali. «I nomadi sono persone - precisa in serta l'assessore alle Politiche sociali del comune di Roma, dopo le polemiche sulle sue dichiarazuioni sui nomadi - che vivono di espedienti in strutture inumane e perdipiù costosissime per la collettività. Le dichiarazioni non alludono ad alcuna delibera ma è doveroso che l'assessorato alle Politiche sociali immagini percorsi di integrazione che passino per l'inserimento al lavoro e l'emersione di quante più persone dalla marginalità e da quelle zone d'ombra dove è più forte la contaminazione con i circuiti criminali. Ciascun percorso di integrazione - continua l'assessore Francesca Danese - deve valorizzare le competenze, le abilità, i saperi e deve pretendere legalità da ciascuno degli attori. Per questo, tra mille altre azioni, ho immaginato che si potessero combattere rovistaggio e roghi tossici anche costruendo filiere di recupero, riuso e riciclaggio che possano allontanare quante più persone, ad esempio, dai circuiti della ricettazione. Purtroppo, per alcuni esponenti politici, l'avversione alle politiche di accoglienza, il razzismo e l'attaccamento a costosi ghetti sono più forti della solidarietà e dell'amore per questa città». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero