Rifiuti, il ministro Costa dice no al commissario: scontro Regione-Comune

Rifiuti, il ministro Costa dice no al commissario: scontro Regione-Comune
Sergio Costa non commissarierà la Regione sui rifiuti come richiesto dal gruppo di consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e dalla sindaca Virginia Raggi. E dalla...

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Sergio Costa non commissarierà la Regione sui rifiuti come richiesto dal gruppo di consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e dalla sindaca Virginia Raggi. E dalla Regione, l'assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, replica all'attacco pentastellato: «Questo attacco del Comune è incredibile, in tre anni non hanno combinato nulla, non hanno un presidente ad Ama, non hanno un assessore ai Rifiuti, e l'unica cosa che sanno fare è lo scaricabarile?». Andiamo per gradi. Nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle romano ha incontrato lo staff del ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, e chiesto la nomina di un commissario sui rifiuti perché servono nuovi Tmb visto che quest'estate Malagrotta dovrà rallentare l'attività a causa della manutenzione.


Costa non ha voluto commentare questa nuova bandiera bianca romana, ma dal Ministero trapela scetticismo: in realtà è da quando si è insediato il Governo che dal M5S romano viene chiesta una taumaturgica nomina di un commissario perché si ritiene che la Regione non decida sugli impianti. Ciò che invoca il Movimento - a porte chiuse, perché Virginia Raggi ha sempre negato l'esistenza di un'emergenza - secondo Costa non si può fare dal punto di vista normativo. O la sindaca di Roma dichiara l'emergenza rifiuti o chiede al prefetto di farlo, ma senza questi presupposti il commissariamento sarebbe fuori legge. D'altra parte, non ci fu la nomina di un commissario neppure dopo l'incendio dell'impianto di trattamento di via Salaria ed ora si vuole farlo perché Malagrotta inizia una manutenzione già annunciata a marzo?

Costruire un nuovo tmb, come chiedono i 5 Stelle, richiede quanto meno un anno, perfino con poteri commissariali, quindi i fantomatici nuovi impianti arriverebbero ben oltre l'estate. Ma c'è un dato più di tutti che salta all'occhio: l'Ama ufficialmente ha presentato solo i progetti per due impianti di compostaggio alla Regione, ma non ha mai proposto nuovi tmb, mai lo ha chiesto la Raggi, mai è stato scritto nel piano industriale dell'Ama anche perché sarebbe in palese contraddizione con la promessa di portare la differenziata al 70 per cento tra due anni (il tmb lavora l'indifferenziato).

REPLICA
E la Regione? Valeriani ieri era incredulo: «Da febbraio il Comune di Roma è senza assessore ai Rifiuti e l'Ama è senza vertici aziendali e senza un piano industriale approvato (e l'unico presentato non prevede nuovi tmb). Da mesi scriviamo a Roma Capitale per chiedere cosa voglia fare dell'impianto tmb di via Salaria andato a fuoco, a tutt'oggi non abbiamo ricevuto risposta». Però la Regione non ha approvato i due progetti di Ama per gli impianti di compostaggio (lavorerebbero la parte organica della differenziata) a Cesano e a Casal Selce). «Noi siamo stati rapidi, abbiamo insediato la conferenza dei servizi nel rispetto della legge. Ma dopo poco l'Ama ci ha chiesto una proroga di sei mesi: non aveva tutta la documentazione.


A inizio maggio è ripreso il lavoro e sa cosa abbiamo scoperto? Dalla documentazione portata da Roma Capitale si vede che i loro uffici - ripeto i loro uffici - hanno elencato una serie di problematicità in quei due progetti legati all'urbanistica e alla mobilità». Roma Capitale accusa la Regione di lentezza nel varo del nuovo piano dei rifiuti. «Non è così, è pronto ed è in fase di approvazione. Abbiamo aiutato sempre il Comune a superare tutte le emergenze, individuato impianti in altre province e fatto accordi con l'Abruzzo. Ora chiedono al ministro di commissariare la Regione? Incredibile. La paralisi è causata dal Comune che avrebbe tutti i poteri e gli strumenti per affrontare la gestione dei rifiuti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero