«I nostri oceani sono pieni di plastica, ma Roma... Le tue strade, i tuoi fiumi, i tuoi parcheggi sono pieni di spazzatura. Che diavolo pensi di fare? Migliorare...
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Hutchinson ha trovato ospitalità (come per tutte le tappe italiane) in una caserma dei vigili del fuoco. Ha dormito insieme con il suo inseparabile trovatello, Starsky Dog, preso in un canile in Portogallo, nella sede de La Rustica, uno dei poli operativi più importanti in città, inserito però in una delle zone più abbandonate al degrado. In sella alla sua bici speciale, una recumbent tricycle, si è svegliato e ha fatto un giro intorno ed ecco l'incredibile spettacolo (quello a cui sono costretti ad assistere i residenti della zona ogni giorno) che si è spalacanto davanti ai suoi occhi: sottocavalcavia invasi da calcinacci e vecchi elettrodomestici, piazzali per parcheggi deserti ma occupati solo da montagne di rifiuti, spazzatura e discariche abusive ovunque ai bordi delle strade e sui marciapiedi. Ha scattato delle foto e le ha pubblicate sulla sua pagina Facebook. Nè è stato consolatorio recarsi nel cuore della città, in centro storico. Dalle rive di Ripa Grande sul Tevere ha postato un video che riprende la plastica e la spazzatura riversa sulle banchine e attorcigliata sui rami degli alberi. «Ora questo è uno degli scioccanti 9 video del fiume nel centro di Roma - scrive su Fb - La prossima volta vedrai un video dei mari e degli oceani pieni di rifiuti di plastica. Bene, è da qui che viene». Filma anche le bike-sharing abbandonate e gettate nel fiume. Ne conta «una, due, tre, quattro gettate nel fiume». L'ex pompiere iniziò a documentare l'emergenza rifiuti nel mondo partendo dal Messico, era il 2006 e, da allora, non si è più fermato. «Spero di continuare a pedalare fino al 2030». La tappa romana, di sicuro, non la scorderà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero