Il circoletto rosso, sul calendario dell'Ama, è sul giorno 25: lunedì prossimo l'azienda esaurirà le riserve, ossia non riuscirà più ad...
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CORSA CONTRO IL TEMPO
Alla Regione sono convinti di poter risolvere il problema entro metà della prossima settimana, ma i tecnici sono più pessimisti: potrebbero essere necessari altri 10-15 giorni, visto che la magistratura ha prescritto una relazione geotecnica del piazzale di scarico, per la quale sono al lavoro i geologi. Un'eternità, considerato anche che la discarica è destinata a chiudere definitivamente le porte all'immondizia romana il 31 dicembre. E l'emergenza rifiuti, da tutti temuta proprio per fine anno, potrebbe anticipare i tempi. Anche perché la soluzione di emergenza ipotizzata - che consiste nell'incremento della quota di indifferenziata da spedire verso l'Emilia-Romagna, andrebbe a compensare solo in parte la falla dovuta all'indisponibilità di Colleferro.
EFFETTO DOMINO
Ma i rifiuti restano per strada anche perché per altri impianti di trattamento si devono fermare: Rida (l'impianto di trattamento di Aprilia) non riceverà più rifiuti della Capitale perché non sa dove portare gli scarti visto che la discarica di Colleferro è chiusa.
Lo stesso vale per Saf a Colfelice. EGiovi (gruppo Cerroni, ma affidata a un commissario nominato dal giudice) gestisce nei due impianti di trattamento di Malagrotta la fetta più importante di rifiuti romani: a regime 1.200 tonnellate giornaliere, ma anche qui, con la discarica di Colleferro chiusa, dovranno rallentare. Insomma, la chiusura del sito di Colle Fagiolara rischia di innescare un effetto domino, con conseguenze potenzialmente devastanti.
LA PROTESTA
Intanto il sindacato di base Usb ha proclamato uno sciopero generale nazionale di tutte le categorie pubbliche e private per l'intera giornata di venerdì 29 novembre, che potrebbe avere ulteriori ripercussioni negative sulla raccolta dei rifiuti e sulla pulizia della città. L'Ama, si legge in una nota, immagina «un'incidenza limitata sull'erogazione complessiva dei servizi aziendali». Visto anche il delicato periodo, però, l'azienda di via Calderon de la Barca «ha comunque attivato le procedure tese ad assicurare durante lo sciopero servizi minimi essenziali e prestazioni indispensabili: pronto intervento a ciclo continuo; pulizia mercati; raccolta rifiuti prodotti da case di cura, ospedali, caserme». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero