Caso rifiuti a Roma, dossier della Raggi ai pm: ecco le segnalazioni sugli assenteisti Ama

Caso rifiuti a Roma, dossier della Raggi ai pm: ecco le segnalazioni sugli assenteisti Ama
Ci sta lavorando tutti i giorni, fino a notte fonda con l’amministratore delegato di Ama Lorenzo Bagnacani. Per il suo dossier sull’Ama da portare in procura, Virginia...

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Ci sta lavorando tutti i giorni, fino a notte fonda con l’amministratore delegato di Ama Lorenzo Bagnacani. Per il suo dossier sull’Ama da portare in procura, Virginia Raggi ha a disposizione come fonte solo l’Ama e come supporto legale, per il momento è in campo l’Avvocatura del Comune.


RESIDENTI
Nel documento preparato per i pm ai dati sui cassonetti bruciati, sui bilanci lacunosi, sulle prolungate assenze sospette si sono aggiunte le denunce dei romani che hanno inviato segnalazioni molto precise con indirizzo e orari sul mancato passaggio dei mezzi Ama e sugli spazzini pizzicati in servizio con tuta e furgoncino al seguito ma che stazionavano al bar. Ma è l’intera filiera aziendale che si vorrebbe passare ai raggi X. Nel dossier la prima cittadina vuole inserire anche i due anni di dialettica, molto difficile, intavolata con la Regione Lazio sulla gestione dei rifiuti. 

Ma è l’azienda municipalizzata il vero cuore del report di Raggi. Come scrive in modo lampante il collegio dei sindaci dell’Ama i problemi più allarmanti sono l’intera struttura organizzativa e il sistema dei controlli interni che fa acqua da tutte le parti. Come sintetizza uno dei legali che sta lavorando ai dati: «È semplice, chi dovrebbe controllare non controlla». E infatti sono disattesi tutti i piani di monitoraggio semestrale, e secondo quanto scrivono i commercialisti c’è «assenza di presidi procedurali inerenti alla prevenzione dei reati tra cui quelli relativi alla gestione operativa degli impianti». Dal furto del carburante al rischio frode nella produzione di documenti contabili. Il clima nell’azienda è molto pesante e senza ricambio da tre anni, da quando il commissario Tronca bloccò le assunzioni. E ad oggi la situazione è un sottobosco stratificato di dirigenti con ruoli ad interim, o con incarichi multipli ricoperti però dalla stessa persona, e una giungla di prassi che però, come è facile immaginare, non sono regole e procedure standard decifrabili da chiunque. 

DANNI ERARIALI
Inoltre, ci sono ben diciotto procedimenti aperti dalla Procura della Corte dei conti per possibili danni erariali per cui sono stati delegati a indagare i revisori interni all’azienda. Ecco tutto questo, finirà nel dossier. 
Ma per comporre il faldone, che verrà depositato presto in procura giurano in Campidoglio, servono tabulati chiari. Ieri è stata avviata anche la digitalizzazione di tutti i processi gestionali di Ama che ha comportato centinaia di giri di raccolta saltati, fogli di viaggio con dati sbagliati, correzioni a penna dell’ultimo minuto.

LA COMMISSIONE 
I consiglieri M5S di maggioranza intanto si preparano all’Assemblea monotematica sui rifiuti che si terrà il 15 gennaio. Ieri durante una riunione di maggioranza è emersa l’ idea di istituire una Commissione speciale sull’Ama per consultare documenti e dare un contributo politico in termini di analisi e soluzioni ai problemi. 

In attesa che arrivi quel commissario straordinario invocato dall’amministrazione che ancora non c’è. Oggi intanto, nella sede del Ministero dell’Ambiente guidato da Sergio Costa, si riunirà la cabina di regia sull’emergenza rifiuti capitolina.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero