Roma, riduzioni anche negli ospedali: «Mezza giornata di autonomia»

Roma, riduzioni anche negli ospedali: «Mezza giornata di autonomia»
Ospedali, case di cura, ministeri, forze dell'ordine, quindi anche vigili del fuoco persino il Vaticano: otto ore senza acqua, sia di giorno che di notte, a turnazione. Tutti...

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Ospedali, case di cura, ministeri, forze dell'ordine, quindi anche vigili del fuoco persino il Vaticano: otto ore senza acqua, sia di giorno che di notte, a turnazione. Tutti saranno coinvolti dal piano di razionamento che sta predisponendo Acea Ato 2. «La rete è unica e purtroppo interconnessa», se viene interessata un'area non si possono fare eccezioni, «a meno che un ospedale non abbia un bacino interno». Ma ancora negli ospedali non si è posto il problema. «Non ci è arrivata nessuna comunicazione - ripetono tutti gli interpellati - nessuno al momento è preparato al razionamento. Ma hanno scritto a ospedali e popolazione sulla modalità di erogazione del servizio?».


Gli ospedali romani non hanno particolari riserve d'acqua, nel caso limite di una interruzione di erogazione di acqua possono soddisfare in autonomia il fabbisogno del nosocomio per massimo 8-10 ore.
Eppure a Roma, nei condomini si è tornato a parlare di cassoni e da un mese a questa parte i romani più lungimiranti hanno iniziato a fare scorte d'acqua. Per ora la riduzione dell'approvvigionamento non sembra preoccupare solo le ambasciate. Almeno a sentire l'addetto stampa dell'Ambasciata d'Olanda Aart Heering: «Per ora non abbiamo preso nessuna misura particolare, ce l'hanno comunicato e ci adeguiamo perché conosciamo la serietà della questione. Noi faremo come tutti i romani, daremo meno acqua all'aiuola, cercheremo di utilizzarla il meno possibile, ce la faremo, non chiuderemo. Lunedì comunque ne parleremo seriamente».


E poi, serafico: «Noi spesso abbiamo problemi al contrario in Olanda: troppa acqua, negli anni passati gran parte del paese è stato evacuato per la minaccia di inondazioni dei grandi fiumi Reno e Mosa. Il problema siccità da noi non si pone ma anche per Roma so che è una novità, mi rendo conto della situazione straordinaria. Per questo faremo esattamente come i romani: ci adegueremo alle regole e all'emergenza». Meno loquace ma sulla stessa linea il collega britannico, l'addetto stampa dell'ambasciata inglese Pierluigi Puglia: «Ancora non sappiamo niente, che posso dire? Se è una decisione presa dalle autorità locali ci adegueremo».
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Il Messaggero