OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Abbonamenti rinnovati automaticamente a chi li aveva sottoscritti prima della chiusura forzata, iscrizioni gratuite, sconti per i mesi estivi. Palestre, centri sportivi e piscine della Capitale si preparano così a riaprire, dopo un lunghissimo stop dovuto all’emergenza sanitaria che ha creato gravi difficoltà, debiti e tante chiusure definitive di realtà di questo settore. «In queste settimane riapriranno circa cinquemila centri sportivi, tra palestre, piscine, circoli ippici, fitness e altro», spiega Luca Stevanato, presidente della Confederazione dello sport, aderente a Confcommercio. Ma con tanti circoli persi per strada: circa uno su tre, secondo le stime, della Confederazione, non riaprirà i battenti «Siamo tra il 30 e il 40 per cento di attività che non riprenderanno», sottolinea Stevanato.
I tempi
Da lunedì prossimo possono infatti riprendere l’attività anche le palestre e i centri fitness indoor. Ovviamente però bisognerà rispettare i protocolli ormai noti. Per cui adeguato distanziamento, sanificazione costante di ambienti e attrezzi, e soprattutto divieto assoluto di fare la doccia. In compenso si potranno utilizzare gli spogliatoi, a patto di tenere i propri indumenti (compreso il borsone) all’interno di una busta usa e getta. Per quanto riguarda le piscine, la riapertura di quelle all’aperto è già partita da sabato scorso.
La situazione
Riprendere l’attività, dopo tanti mesi di stop, non è comunque un’impresa facile. «I gestori dei centri sportivi hanno accumulato tanti debiti, soprattutto per quanto riguarda le spese fisse - ricorda il presidente della Confederazione dello sport - Tra affitti, utenze e altri conti non differibili, la situazione finanziaria del settore è davvero molto difficile». Senza contare i costi delle stesse riaperture. «Rimettere una piscina in condizione di essere utilizzata, dopo mesi di chiusura, costa tra i 10 e i 15 mila euro di manutenzione straordinaria e sanificazione», dice Stevanato. Dal settore arriva poi una richiesta accorata: «Le riaperture devono essere definitive. Noi non possiamo aprire e chiudere da un giorno all’altro, come alcuni esercizi commerciali, ma dobbiamo programmare con un certo anticipo il lavoro, preparando le strutture e adeguandole a ospitare i nostri clienti secondo i protocolli di sicurezza previsti dalle norme», rimarca il numero uno della Confederazione dello sport.
Il calendario
Tutti i centri sportivi puntano sulla voglia delle persone di tornare a fare attività sportiva e di gareggiare (anche in forma amatoriale), dopo il lunghissimo stop forzato. L’idea più frequente è quella di concentrare tra giugno e luglio tutte le attività - tornei, gare ed esibizioni - abitualmente spalmate nei mesi primaverili ed estivi, per riportare la gente in massa a praticare le discipline preferite. «Puntiamo sul fatto che, vista la situazione, quest’estate la città non si svuoterà come nelle abituali stagioni estive, e potremo tentare di recuperare qualcosa in periodi di solito poco affollati a Roma», chiosa Stevanato.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero