Un esercito di candidati alla prova del clic. Oggi e domani, dalle 10 alle 19, si svolgeranno le regionarie, vale a dire le primarie on line sulla piattaforma Rousseau che devono...
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CRISI
In queste ore - come svelato per primo dal Messaggero - sono esplosi i veleni all'interno del Movimento 5 Stelle, con i probiviri che potrebbero decidere clamorose sanzioni, a partire dalla esclusione di Valentina Corrado, consigliere regionale uscente e data tra le favorite per la corsa alla candidatura alla presidenza della Regione insieme alla Parlamentare Roberta Lombardi e a un altro consigliere uscente, Davide Barillari. Cosa è successo? A Pomezia, città del sindaco grillino Fucci e della Corrado sono girate mail di sostegno a quest'ultima, procedura che nel Movimento 5 Stelle è proibita, perché gli endorsment sono vietati. Per la verità, ieri Di Battista, in tv, si è speso a favore della Lombardi tanto che il consigliere comunale pd Palumbo ha ironizzato: «Perché Di Battista può fare endorsement per la Lombardi e invece quelli alla Corrado sono proibiti?». I misteri dei cavilli dei regolamenti interni sono infiniti, ma l'unica cosa certa è che, secondo il blog, in questo momento sotto inchiesta c'è la mail pro Corrado. Non è un retroscena, sono gli stessi esponenti del Movimento 5 Stelle a confermare il fiume di veleni. Roberta Lombardi: «Leggo di cordate messe in piedi per condizionare il voto delle regionarie nel Lazio. Non mi spaventano. Vado avanti - è la linea della parlamentare che ha incassato anche l'appoggio del giudice Imposimato - fiera di stare dalla parte giusta, convinta che i valori del M5S che Grillo ha ribadito anche ieri in un post sul suo blog siano più forti».
Una dichiarazione di guerra neanche troppo velata a Valentina Corrado, tra l'altro candidata non sgradita alla Raggi, nei mesi scorsi vittima degli attacchi della Lombardi. Ma in questo dualismo al femminile c'è il ruolo del terzo incomodo, Davide Barillari, già candidato alla presidenza nel 2013. Dice: «E' una fase complicata. Quanto successo è grave, anche a livello nazionale, non può passare sotto silenzio. Strascichi ci devono essere per forza, ma devono decidere i probiviri. Con quella mail c'è la prova che esiste una cordata che sostiene la Corrado, legata a Fucci, a Pomezia. Ed è grave perché un sindaco ha usato la casella istituzionale per avvisare tutti gli iscritti». Fucci ha minacciato querele e negato questa ricostruzione. «E' realistico che ora il candidato possa essere escluso, ma ripeto, devono decidere i probiviri. Mi pare impraticabile invece l'ipotesi di escludere dal voto chi a Pomezia ha ricevuto la mail». Ma sanzioni contro una parte del Movimento non rischiano di danneggiare in chiave elettorale M5S? «Ma il danno c'è già stato, si è verificato che esiste una corrente, cosa che nel nostro movimento non deve succedere». Alla luce di quello che è emerso, continua Barillari, «capisco meglio certe cose che sono successe in consiglio regionale, certe tensioni, erano l'effetto anche di chi stava già costruendo una candidatura». Tra le centinaia di candidati c'è una folta rappresentanza ci portaborse di parlamentari europei. «Non ho visto la lista, ma se fosse vero sarebbe un grosso problema - conclude Barillari - noi siamo contro chi sfrutta un lavoro presso una istituzione per poi prepararsi una candidatura. Così come siamo contro le parentele. Abbiamo avuto in passato queste cose, madre e figli in Parlamento; su Roma De Vito, la moglie, la sorella...».
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Il Messaggero