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La porta resterà aperta fino all’ultimo minuto possibile, per un (difficile) accordo in extremis. Alessio D’Amato, candidato di centrosinistra e Terzo polo per la corsa al posto di governatore del Lazio, non perde le speranze di continuare a contare su quel “campo largo” che, alla Regione, ha caratterizzato gli ultimi anni dell’amministrazione di Nicola Zingaretti.
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D’Amato apre al M5S
«Da parte mia le porte sono sempre aperte» al M5s «se si volesse arrivare ad un accordo, anche in extremis», dice D’Amato, ospite di “Tagadà” su La7. La candidata M5s vice? «Sì, se volesse raccogliere questo appello sarebbe un elemento di novità - sottolinea l’assessore alla Sanità - Poi voglio ricordare che noi vincemmo anche» avendo «come competitor sia il centrodestra, sia i Cinque stelle: in ogni caso io corro per vincere». Ma il Lazio «è casa nostra - aggiunge D’Amato - Governiamo assieme ai 5s in Regione».
LA STRATEGIA
L’apertura rischia però di restare lettera morta.
LA POLEMICA
Botta e risposta tra D’Amato e Rocca sui flussi di “mobilità sanitaria”. Alla presentazione della sua candidatura, l’ex presidente della Croce rossa aveva parlato dei tanti cittadini del Lazio «costretti a emigrare per essere curati». Replica D’Amato: «Il Lazio è tra le Regioni più attrattive d’Italia, secondo i dati pubblicati dalla agenzia nazionale dei servizi sanitari - rivendica l’assessore - Semmai l’ostacolo di questi anni sono stati i forti vincoli del commissariamento, in cui la destra al governo regionale ci aveva condotto e da cui siamo usciti migliorando i conti e soprattutto i livelli essenziali di assistenza».
IL PARCO
Intanto, Donatella Bianchi esclude le dimissioni dalla presidenza del Parco delle Cinque terre, in Liguria: «La candidatura alla guida della Regione Lazio non implica nessun profilo di incompatibilità e non è un fattore ostativo al pieno svolgimento del mio ruolo al servizio del Parco - dice l’ambientalista - Continuerò a dare il mio contributo, a maggior ragione in questa fase così delicata e decisiva per la crescita e lo sviluppo del Parco nazionale delle Cinque terre».
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Il Messaggero