Recite e saggi, la fine della scuola è un incubo (per i genitori)

Recite e saggi, la fine della scuola è un incubo (per i genitori)
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«Mamma mi serve una maglietta nera per il saggio», «lunedì mattina c’è la lezione aperta ai genitori», «mercoledì non ti dimenticare la festa di Maria», «il 4 giugno c’è la giornata dello sport», «il 6 ci dobbiamo vestire di verde per il concerto». «Ah, dimenticavo: devo fare l’antico greco». Valentina li ha contati. Solo a maggio ha segnato sul calendario 7 compleanni e due saggi. E adesso, nella prima settimana di giugno per lei, madre di 3 bimbi, ci saranno tre recite di fine anno, due cene di classe e tre brevetti di nuoto. Roba che per seguire tutti i messaggi delle chat dei genitori servirebbero 20 giorni di ferie.


«Siete emozionate per la recita dei vostri piccoletti?», scrive la mamma semprecontenta. Esaurite, più che altro. Perché nelle prestigiose scuole private di Roma nord la fine dell’anno scolastico è visto come la consacrazione di un intero anno di fatiche (anche se poi tuo figlio si ritrova a fare l’albero). I genitori presenzialisti non si lasciano sfuggire l’occasione: «Bea a 4 anni sa già tutta la parte a memoria», «l’anno scorso mio marito è arrivato mezz’ora prima per tenere i posti in prima fila». «Ieri abbiamo fatto le ore piccole per fare le prove». Ragazzi menomale che la scuola sta finendo. E non solo per voi.
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Il Messaggero