Rebibbia, evade detenuta: era stata appena estradata dalla Germania

Rebibbia, evade detenuta: era stata appena estradata dalla Germania
Una detenuta è evasa nel primo pomeriggio dal settore femminile del carcere romano di Rebibbia. Dalle primissime informazioni, sembra si tratti di una cittadina bulgara di...

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Una detenuta è evasa nel primo pomeriggio dal settore femminile del carcere romano di Rebibbia. Dalle primissime informazioni, sembra si tratti di una cittadina bulgara di 32 anni arrestata su mandato europeo ed estradata dalla Germania. Sono in corso ricerche di polizia e carabinieri. 


Era appena stata estradata dalla Germania. È quanto emergerebbe da una primissima ricostruzione. Secondo quanto si è appreso, la cittadina bulgara ha precedenti per reati comuni. Sono in corso ricerche di polizia e carabinieri. «Era appena arrivata nel carcere femminile di Rebibbia, a Roma, proveniente da Fiumicino, ma è riuscita a far perdere le tracce una volta arrivata nel penitenziario. Nei primi sei mesi del 2017 si sono verificate, nelle carceri italiane, 6 evasioni da istituti penitenziari, 17 evasioni da permessi premio e di necessità, 11 da lavoro all'esterno, 11 da semilibertà e 21 mancati rientri di internati».


Commenta, in una nota, Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che giudica denuncia  per voce del Segretario Generale Donato Capece: «Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Lo diciamo da tempo, inascoltati: la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, dall'aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, dalla mancanza di personale - servono almeno 8.000 nuovi Agenti rispetto alle necessità, ed invece sono state autorizzate solamente 305 nuove assunzioni... -, dal mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento? E l'Amministrazione Penitenziaria da Santi Consolo, invece che intervenire concretamente con provvedimenti urgenti, pensa di mettere un bavaglio ai Sindacati che danno notizia di quel che avviene in carcere, come ad esempio queste gravi aggressioni ai nostri poliziotti, diffidandoci dal darne notizie. Ma il carcere deve essere una casa di vetro, trasparente, perché non si deve nascondere nulla». 
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Il Messaggero