Razzi, il (quasi) candidato sindaco è già al lavoro: «Intanto pulisco la strada»

«Aspetto solo il via libera del Capo». Antonio Razzi, mitologico senatore di Forza Italia, come non sarà sfuggito agli amanti del genere è pronto a...

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«Aspetto solo il via libera del Capo». Antonio Razzi, mitologico senatore di Forza Italia, come non sarà sfuggito agli amanti del genere è pronto a candidarsi anche lui a sindaco di Roma. E intanto, però, si è già messo all'opera. Come? Maniche rimboccate della camicia e armato di scopa - subito immortalato dall'obiettivo di Rino Barillari -  ha deciso di iniziare a dare il buon esempio nei pressi di via della Scrofa. Razzi e ramazza per pulire la città. «Per risollevare la Capitale - dice orgoglioso - dall'immondizia: da questo schifo».

 


Il senatore vuole affacciarsi dal balcone del Campidoglio con vista Fori Imperiali e già si immagina con la fascia tricolore al petto: «Io ho sempre lavorato, in Svizzera mi sono spaccato le ossa perché non potrei indossarla?». Punta al Campidoglio, ma come si chiamano gli altri Colli dell'Urbe? «E basta con questa geografia!». Tra gag e autocabaret (l'imitazione di Crozza lo ha reso immortale: è impossibile distinguere il vero dal clone) nella sfida del centrodestra Razzi si schiera con Guido Bertolaso. «Lui è un tecnico in grado di risollevare la città. Meloni e Salvini? Non so quale gioco stiano facendo». Intanto, nella resa lui c'è, assicura.

Razzi dice di aver pronti, dalla sua parte, tutti gli abruzzesi  della Capitale («450mila che si inca...»). Ma prima del sì definitivo «voglio parlare bene con il Capo». E cioè con Silvio Berlusconi. Intanto, il senatore prova a superare l'esame di romanità. «Come si chiamavano i sette re? Scusi, adesso ho un'intervista in televisione». E tra Roma e Lazio? «Tifo per tutte e due. Anche se io sono della Juve».   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero