Sarebbe stato esploso dalla pistola del complice, il colpo mortale che ha ucciso Ennio Proietti, il rapinatore del tentato colpo in un bar tabacchi di Cinecittà. Dalle...
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Dalla ricostruzione fornita da Antonelli nell'interrogatorio con i magistrati, dopo il sopralluogo i rapinatori avevano recuperato le armi, e con il volto coperto da caschi e scaldacollo erano entrati nel locale per mettere a segno la rapina. Il piano prevedeva per Proietti il ruolo di regista di copertura mentre a lui sarebbe toccato il compito di portare via il denaro dalla cassa.
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Non avevano previsto che il titolare del bar tabacchi potesse reagire e che i clienti che erano in quel momento nel locale lo potessero aiutare anche a colpi di karate a fronteggiare uno dei due rapinatori. Proprio durante la colluttazione sono partiti diversi colpi di pistola. Uno di questi ha ucciso Ennio Proietti. Intanto il gip ha convalidato l'arresto di Antonelli, accusato di omicidio, tentato omicidio e rapina aggravata. I due si erano conosciuti durante un periodo di detenzione in carcere. Da lì era nata l'idea di effettuare la rapina. Secondo quanto raccontato da Antonelli, dopo un iniziale rifiuto, aveva deciso di accettare a causa delle sue precarie condizioni economiche.
Il Messaggero