Prima rapina un supermercato, poi una pizzeria ma quando vuole pure il cellulare scatta la zuffa e il colpo fallisce: arrestato

Prima rapina un supermercato, poi una pizzeria ma quando vuole pure il cellulare scatta la zuffa e il colpo fallisce: arrestato
Rapinatore troppo “avido” tenta il doppio colpo e gli va male. Con casco integrale e pistola in pugno, ieri nella tarda serata, un malvivente, romano di 31 anni, ha...

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Rapinatore troppo “avido” tenta il doppio colpo e gli va male. Con casco integrale e pistola in pugno, ieri nella tarda serata, un malvivente, romano di 31 anni, ha assaltato un supermercato di via Tullio Levi Civita in zona Marconi riuscendo ad impossessarsi di 745 euro contenuti nelle casse. Poi, mentre fuggiva ha pensato bene di tentare nuovamente la sorte, rapinando la vicina pizzeria di via Leopoldo Nobili. Ma durante l’ultimo colpo, qualcosa è andato storto: dopo aver ottenuto l’incasso, 56 euro, il malvivente non si è accontentato e ha voluto appropriarsi a tutti i costi del telefono cellulare del dipendente – un cittadino del Bangladesh di 43 anni - che si è strenuamente opposto, ingaggiando, insieme al titolare della pizzeria, suo connazionale, una violenta colluttazione col rapinatore solitario.

La zuffa, a suon di “colpi proibiti”, si è spostata all’esterno dell’esercizio proprio quando, in strada, stavano sopraggiungendo i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma attivati per la precedente rapina al supermercato. I militari hanno riconosciuto il rapinatore, tenuto a terra dai cittadini del Bangladesh, grazie alla descrizione fornita alla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Roma da uno dei testimoni del primo colpo. Dopo aver diviso i contendenti, i carabinieri hanno fatto scattare le manette ai polsi del balordo – un romano di 31 anni, di fatto senza fissa dimora e con precedenti – e recuperato la pistola, che si è rivelata una “scacciacani”, perfetta replica di un revolver Colt 1911 di grosso calibro. I cittadini del Bangladesh sono dovuti ricorrere alle cure dell’ospedale Sant’Eugenio, da dove sono stati dimessi con pochi giorni di prognosi. Ad avere la peggio, è stato proprio il rapinatore che, nella zuffa con le sue ultime due vittime, ha ottenuto una prognosi di 15 giorni dai sanitari del San Camillo. La refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari, la pistola è stata sequestrata, mentre il 31enne è ora in attesa del rito direttissimo previsto per la mattinata odierna.
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Il Messaggero