I Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno individuato gli autori di una tentata rapina, avvenuta il 21 ottobre 2016, ai danni di una gioielleria in via...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
All’individuazione dei due rapinatori si è giunti grazie alle indagini dei Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, coordinate e dirette dai P.M. della Procura della Repubblica di Roma - gruppo reati contro il patrimonio. I due entrarono nella nota gioielleria del centro storico della Capitale, a due passi da piazza Barberini e aggredirono il titolare, minacciandolo anche con una pistola e costringendolo ad aprire la cassaforte. Il titolare della gioielleria riuscì a far scattare l’allarme sonoro e, dopo una breve colluttazione, a mettere in fuga i malviventi che si dileguarono a piedi nelle vie limitrofe. Sul posto intervennero i Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, avviando le indagini mediante l’acquisizione di tutti i filmati dei sistemi di videosorveglianza (di privati, negozianti e sedi pubbliche) della zona. Dalle immagini i Carabinieri notarono che uno dei rapinatori, durante la fuga, aveva abbandonato la borsa a tracolla che fu subito recuperata e che al suo interno custodiva una pistola calibro 8 mm con il cane armato con relativo caricatore e munizionamento a “salve” oltre ad una sim-card corrispondente ad una utenza telefonica egiziana.
Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno consentito ai militari di accertare che uno dei rapinatori, al fine di effettuare un sopralluogo, si era recato qualche giorno prima presso la stessa gioielleria con la scusa di far eseguire alcuni lavori su un anello. Nella circostanza aveva lasciato al titolare dell’esercizio commerciale un numero di telefono intestato fittiziamente ad una persona di origini nigeriane. A seguito dell’analisi dei tabulati telefonici e visionate le immagini del sistema di videosorveglianza si è arrivati ad uno dei possibili autori della tentata rapina che è stato poi riconosciuto anche dalla stessa vittima. La successiva analisi del profilo Facebook, appartenente al primo rapinatore individuato dai Carabinieri, ha permesso di identificare il complice rimasto sino a quel momento ignoto.
Le foto postate hanno consentito al gioielliere di riconoscere anche l’altro autore della tentata rapina.
Il Messaggero