Roma, per rubargli la collanina lo resero cieco: 13 anni di carcere ai rapinatori violenti

Roma, per rubargli la collanina lo resero cieco: 13 anni di carcere ai rapinatori violenti
Lo hanno aggredito alle spalle e fatto cadere a terra per cercare di rubargli una collanina d'oro e un vecchio telefonino. E per renderlo inoffensivo gli hanno bloccato la...

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Lo hanno aggredito alle spalle e fatto cadere a terra per cercare di rubargli una collanina d'oro e un vecchio telefonino. E per renderlo inoffensivo gli hanno bloccato la testa e infilato i pollici negli occhi. Il peruviano Gaspar Vicente Elmer Tintaya, 38 anni, e il ghanese Charles Oppong, di 26, pagheranno rispettivamente con 12 anni e 8 mesi di carcere e 13 anni, per una delle rapine più violente commesse in città. Lo ha deciso ieri il gap Tamara De Amicis a conclusione di un procedimento in abbreviato, che ha garantito agli imputati lo sconto di un terzo della pena. I due stranieri erano accusati di rapina aggravata e lesioni gravissime per l'aggressione commessa il 9 ottobre in via Gaeta, vicino la stazione Termini, ai danni di un senzatetto tunisino, Sami Lassoued, rimasto cieco a trentatré anni. «In concorso con altre persone rimaste ignote», contestava il pm Silvia Sereni, «al fine di commettere una rapina causavano lo scoppio del bulbo bilaterale, con conseguente perdita della vista su entrambi gli occhi». Sami Lassoued, con occhiali neri e sorretto da un bastone, ha assistito a tutte le udienze. Per lui l'avvocato Valerio Cassio ha ottenuto una provvisionale di duecentomila euro come risarcimento danni. «Si è trattato di un episodio di violenza inaudita», ha detto il legale, «ora ci stiamo attivando affinché Sami ottenga il permesso di soggiorno per motivi umanitari». Nel frattempo il tunisino continua ad alloggiare in ospedale. Le difese degli imputati puntano, però, all'appello. In base alla loro ricostruzione sarebbe stato Lassoued ad aggredire il peruviano, un domestico con regolare contratto che aveva 350 euro in tasca. E il ghanese sarebbe intervenuto in difesa, pur non conoscendolo. A avvisare i carabinieri un portiere d'albergo.

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Il Messaggero