Tragedia sfiorata in via Val di Lanzo, nel quartiere Conca d’Oro a Roma nord. Nella notte un enorme ramo di pino si è staccato dall’albero ed è crollato...
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Soltanto poco più di un mese fa un intero albero si schiantò a terra all’interno del parco Simon Bolivar, sempre nel III Municipio, e anche allora soltanto la buona sorte ci mise lo zampino per evitare che nessuno rimanesse ferito dalla caduta dell’enorme fusto. Da allora l’area è rimasta chiusa per consentire ai tecnici del servizio giardini di monitorare lo stato di salute dei pini. Una situazione difficile quella della cura del verde del territorio in questione, così come in tutte gli altri municipi di Roma, tanto che ogniqualvolta che piove o tira vento c’è il rischio che qualche fusto si possa abbattere sulla strada.
Sull’emergenza e sull’episodio della notte scorsa è intervenuto il consigliere di opposizione del municipio Roma Montesacro Francesco Filini: “Una tragedia sfiorata: se fosse successo di giorno alla presenza di studenti o passanti, saremmo qui a piangere. Sono parecchi gli alberi segnalati come pericolanti che necessitano di manutenzione, e più volte abbiamo sentito dai vertici municipali ripetere come un mantra "non ci sono i soldi". Ebbene, questa è un'ignobile scusa perché i soldi c'erano eccome: il Presidente del Municipio e l'Assessore all'ambiente avevano a disposizione nel 2015 ben 46.625,96 euro per la manutenzione e servizi per il verde, ma non hanno speso un centesimo, perdendo i soldi che avevano a disposizione. Per il 2016 il Campidoglio ha ridotto il budget a solo 27.789,51 Euro, visto che nell'anno precedente nemmeno un soldo è stato speso”.
Immediata la replica del Presidente del III Municipio Paolo Marchionne: “Non è vero che non abbiamo speso quei soldi. Per l’armonizzazione del bilancio vengono riportati nel documento economico dell’anno successivo. E poi quanto successo in via Val di Lanzo non dipende dalla gestione del Municipio. La responsabilità è del dipartimento tutela ambientale che deve fare prevenzione e intervenire”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero