Raggi sotto assedio come Marino: stessa trincea a palazzo Senatorio

Raggi e Taverna
La «marinizzazione» di Virginia passa da immagini, dichiarazioni e dinamiche che si ripetono a distanza di poco meno di un anno. Come il chirurgo dem che nei giorni...

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La «marinizzazione» di Virginia passa da immagini, dichiarazioni e dinamiche che si ripetono a distanza di poco meno di un anno. Come il chirurgo dem che nei giorni dell'assedio del Pd disse al suo popolo riunito sotto il Campidoglio «mi chiedete di resistere e io resisterò», anche la grillina si muove su questo copione: «Non mollo». E lo dice alla base che l'acclama e che le chiede appunto di andare avanti.


Un incoraggiamento arrivato in un giorno simbolico: l'8 settembre. «La Resistenza è un momento fondamentale della nostra storia e della nostra identità di italiani», ha detto infatti la Raggi pensando forse anche al proprio attualissimo caso. E se Marino citò Che Guevara per sfidare Renzi e i vertici del Nazareno («Noi siamo realisti, vogliamo l'impossibile»), magari Virginia diventerà come Dolores Ibárruri, la pasionaria pronta a ribellarsi ai vertici pentastellati.

IL CLIMA
Il clima che si respira in Campidoglio in queste ore, però, è tale e quale a quello annusato un anno fa: i cronisti che marcano le uscite laterali (molte usate da Virginia e da Ignazio), le dirette delle Tv, i consiglieri comunali che si sentono depositari del destino della Capitale, i «tifosi» che di tanto in tanto si palesano («Giù le mani dal marziano», «Non toccate Virginia») lanciano un bercio, insultano i giornalisti («Pensate a chi ce frega la pensione»). E poi siamo Oltretevere: per il chirurgo si scomodò il Papa, per l'avvocatessa ieri è sceso in campo il cardinale Pietro Parolin («Pensi ad amministrare»).


E così Palazzo Senatorio diventa di nuovo, senza eccessi di originalità, la «ridotta», il «bunker», il «fortino». Con solo il portavoce a scendere di tanto in tanto con i dispacci di guerra («A quanto si apprende»). Intanto, nel partito, prima era il Pd adesso sono i grillini, si vedono e congiurano. Che sia il Nazareno o l'Hotel Forum cambia poco. La marinizzazione di Virginia passa anche da Facebook: dai video con i volti tirati salvo cercare il bagno di folla per «non mollare», «resistere». Solo che qui, ormai, è tutto veloce: alla Raggi sono bastati 70 giorni per recitare un copione già visto ma dopo due anni. Dovremo aspettarci un altro libro prima o poi? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero