Roma, Raggi e Sassoli inaugurano panchina per ricordare giornalisti deportati al ghetto

La panchina inaugurata al ghetto in memoria dei giornalisti deportati
È stata inaugurata questa mattina davanti alla fondazione museo della Shoah al portico d’Ottavia la panchina della per ricordare il giornalista Eduardo Ricchetti e i...

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È stata inaugurata questa mattina davanti alla fondazione museo della Shoah al portico d’Ottavia la panchina della per ricordare il giornalista Eduardo Ricchetti e i tipografi Amedeo Fatucci, Leo Funaro e Pellegrino Vivanti, catturati nel rastrellamento nazista nel ghetto il 16 ottobre 1943 e mai più tornati. Bianca con tre pennellate tricolore sul lato sinistro la panchina con i nomi del giornalista e dei tipografi riportati insieme alla citazione del poeta francese Jaques Prevert «Quando la verità non è libera, la verità non è vera».


Alla cerimonia, organizzata da Fnsi, consiglio nazionale dei giornalisti e articolo 21 sono intervenuti anche la sindaca Virginia Raggi e il presidente del parlamento europeo David Sassoli. «Ricordare - ha detto Sassoli - è importante anche perché in Europa si diffondono purtroppo razzismo e antisemitismo: da mesi le cronache raccontano atti di violenze e discriminazione. Anche per questo l’Italia ha fortemente voluto istituire la figura del commissario europeo all’antisemitismo». La sindaca Raggi ha invece sottolineato l’importanza del passato per realizzare un futuro diverso. «Scopriamo e riscopriamo delle sacche di odio che dobbiamo combattere in tutti i modi: le parole sono pietre. Eventi come questo sono importanti per ricordarci chi siamo stati e poter andare avanti scrivendo un futuro diverso: antisemitismo, razzismo e odio non sono più tollerati». La cerimonia si è conclusa con l’esibizione musicale di Nicola Alesini.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero