Grillo sul blog, il sostegno in romanesco alla Raggi: «Er sinnaco de Roma nun se tocca»

Virginia Raggi sulla scalinata del Campidoglio
Il sostegno a Virginia Raggi, sul blog di Beppe Grillo, arriva addirittura in romanesco quasi fosse una "pasquinata". ...

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Il sostegno a Virginia Raggi, sul blog di Beppe Grillo, arriva addirittura in romanesco quasi fosse una "pasquinata".

Titolo, chiaro: "Er sinnaco de Roma nun se tocca". I versi sono quelli di un sonetto scritto per la prima cittadina da un sostenitore romano del Movimento Cinque Stelle: la "poesia" è stata pubblicata prima su Facebook e da lì "catturata" dal blog di Beppe Grillo.

Un chiaro messaggio da parte del comico genovese, leader di M5S, rivolto a tutti i "naviganti" ma soprattutto ai romani, a quella parte di M5S (Roberta Lombardi in primis) che vorrebbe mettere sotto processo la Raggi dopo il caso delle polizze firmate dall'ex fedelissimo Salvatore Romeo e che hanno lei come beneficiaria.

«Cara Virginia, non deve essere facile ammettere i propri errori come tu hai avuto il coraggio di fare pubblicamente. Anche per questo hai la mia stima», ha poi scritto Grillo sul blog, pubblicando un messaggio alla sindaca: «Cara Virginia, ti scrivo pubblicamente» è l'incipit.

«Roma ha bisogno del MoVimento 5 Stelle e ha scelto te per attuare il cambiamento che abbiamo proposto. Chi sta con te, sta con il Movimento. E viceversa», scrive Grillo: «Sapevamo che non sarebbe stato facile, una reazione forte era prevedibile. Forse non così massificata e copia-incolla (uno tira l'atro). In ogni caso non ci fermiamo. Il Sistema ha paura di noi». Grillo annuncia anche che a breve gli iscritti del M5s a Roma avranno a disposizione su Rousseau «un nuovo strumento di democrazia diretta, che consentirà loro di fare delle proposte per la città che poi saranno portate in Consiglio comunale dai portavoce eletti. Funzionerà grossomodo come Lex Iscritti e contribuirà ad aprire ai cittadini le porte del Campidoglio». «Grazie Beppe...». Così la sindaca ringrazia sui suoi social network.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero