Vengono al pettine i due nodi più aggrovigliati: la gestione della questione romana e l'organizzazione del vertice interno. Il primo punto è il più...
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Il secondo punto, l'organigramma del vertice, è al centro dei pensieri di Beppe Grillo. E di Davide Casaleggio. L'ipotesi è un allargamento del direttorio per placare la rivolta dei senatori che a Roma non furono neanche ricevuti da Grillo: qualcuno ha proposto una sorta di governo ombra. Più facile che ai 5 pentastellati che attualmente compongono l'esecutivo grillino, Di Battista, Di Maio, Ruocco, Sibilia e Fico, se ne aggiungano altri con deleghe specifiche.
Intanto in questi giorni continueranno gli incontri e le riunioni in attesa che l'attenzione si trasferisca da Roma al referendum. Sotto i riflettori perennemente puntati si lavora male e lo stress non aiuta.
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Il Messaggero