Sarà un caso ma il giorno dopo l'addio rumoroso di Roberta Lombardi al direttorio M5S che vigila sul Campidoglio, Carla Raineri si è presentata in Comune,...
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Il capo dei gabinetto uno dei motivi dell'attrito tra la «sindaca» e la (ex?) zarina pentastellata di Roma. Che preferiva come capo di gabinetto Daniela Morgante, magistrato della Corte dei conti ed ex assessore al Bilancio di Marino, e chiedeva l'allontanamento da vice di Raffaele Marra, già dirigente ai tempi di Alemanno. Lombardi è stata sconfitta su tutta la linea: Morgante è saltata, Marra è rimasto al proprio posto, anche se la qualifica di vicario è passata a Virginia Proverbio. In attesa che la Raineri, il magistrato che ha già collaborato con il commissario Francesco Paolo Tronca, sbrighi le pratiche al Csm per la nuova aspettativa.
LA SOSTITUZIONE
Il giorno dopo lo strappo che tanto ha agitato il mondo M5S - intento a troncare e sopire qualsiasi polemica interna all'esterno - il mini direttorio ha rinviato l'incontro previsto per oggi con la Raggi. Si svolgerà lunedì. All'ordine del giorno l'eventuale sostituzione della Lombardi. Al momento il mini-direttorio è composto da un senatore (Paola Taverna), un consigliere regionale (Gianluca Perilli) un europarlamentare (Fabio Massimo Castaldo). Mancherebbe appunto un deputato romano (eletto nel collegio Lazio 1) per chiudere il cerchio. La rosa è abbastanza limitata: Carla Ruocco e Alessandro Di Battista fanno già parte del direttorio nazionale. Ne rimangono tre: Stefano Vignaroli (ma i grillini fanno notare che «è già rappresentato» in quanto compagno della Taverna), Federica Daga, impegnata però nella campagna referendaria del no, e dunque rimarrebbe disponibile solo Massimo Enrico Baroni, psicologo con la passione per la poesia considerato molto vicino alla Lombardi. A questo punto però l'intero mini direttorio potrebbe saltare in quanto superato: la sindaca ha dimostrato di bypassarlo alla grande, parlando direttamente con Beppe Grillo, con la Casaleggio, con Luigi Di Maio e con Di Battista. E dunque: «Quanto potrebbe essere autorevole adesso lo staff romano senza la Lombardi con Virginia che parla direttamente con i vertici?», si domandano in Comune.
Una cosa è sicura, come spiega un'autorevole fonte che ruota intorno al M5S: «Anche se Roberta non c'è più le regole di ingaggio non cambiano per la sindaca».
I DOSSIER
Cosa significa? Che il codice etico o meglio il contratto, scritto proprio dalla deputata romana, non andrà in soffitta. Ci saranno sempre le penali da 150mila euro e il vaglio dall'alto sulle nomine più importanti che il Campidoglio dovrà fare. Anche perché tra l'altro finora di tutti i collaboratori esterni dei quali si sta avvalendo la Raggi nessuno è stato ancora contrattualizzato. Ed è come se prestasse servizio a titolo personale e volontario dentro il Comune. All'orizzonte ci sono 300 nomine tra staff dei vari assessori e le posizioni dirigenziali. Ma la giunta ancora non si è riunita. Il giorno buono per la prima riunione potrebbe essere lunedì. All'ordine del giorno l'assestamento di bilancio, che l'Aula deve approvare entro il 31 luglio.
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Il Messaggero