Raggi e la crisi di governo: pop corn a distanza da M5S

Io l’avevo detto. Virginia Raggi lo pensa da giorni, forse da settimane, ma rimane in silenzio. Anche perché, al di là delle quattro mura del bunker...

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Io l’avevo detto. Virginia Raggi lo pensa da giorni, forse da settimane, ma rimane in silenzio. Anche perché, al di là delle quattro mura del bunker Campidoglio, i suoi rapporti nel e con il Movimento Cinque Stelle sono ormai quelli che sono: inesistenti, nemmeno di cortesia o buon vicinato, proprio inesistenti. Una vera e propria repubblica a parte, e già da diversi mesi a questa parte. Eppure la sindaca è stata la prima grillina di un certo peso a prendersela con Matteo Salvini, ad attaccare la Lega, ad andare allo scontro pressoché quotidiano con il Carroccio. In cambio per mesi e mesi ha incassato i silenzi di Luigi Di Maio, se non addirittura ricostruzioni giornalistiche con l’ira del leader, il gelo del Capo e via così.


Roma, Raggi raddoppia lo stipendio al segretario

Le fotocopie fanno parte dello stipendio dei dipendenti
 



Ora, Raggi non è certo una vittima né un’eroina del Gra, solo che in questo momento è in fase (come direbbero i dem...) pop corn. Da grillina assiste al crash dei gialloverdi e della leadeship di “Luigi”, da sindaca ha sempre di più le mani libere, pronta a benedire un patto per un governo M5S-Pd purché sia per il bene di Roma. Convinta che le regole sulle ricandidature in questo caos saranno più che riviste. E venne il giorno in cui anche Raggi disse: per una volta non è colpa mia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero