Raggi, conti bocciati: è paralisi. Dal salario accessorio alle multe, ecco tutte le falle del bilancio

Manca un programma «adeguato» per recuperare le multe arretrate e gli affitti dello sterminato patrimonio immobiliare del Comune; non c'è traccia del piano...

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Manca un programma «adeguato» per recuperare le multe arretrate e gli affitti dello sterminato patrimonio immobiliare del Comune; non c'è traccia del piano per dismettere le partecipate gravate da debiti milionari; i bonus dei 23mila dipendenti capitolini vengono distribuiti senza nessun controllo; le entrate straordinarie previste dal Comune per il prossimo anno sono sproporzionate (troppe o troppo poche, a seconda delle voci: per i condoni edilizi vengono previsti 15 milioni, quando ci sono pratiche bloccate da anni). Ecco perché l'Organo di revisione economico-finanziaria ha bocciato la manovra di bilancio varata dalla giunta Raggi, appena prima che approdasse in Consiglio comunale. «Non ci sono spazi sufficienti per rispettare l'equilibrio finanziario», scrivono i revisori presieduti da Federica Tiezzi, che in privato ammette: «Negli atti della giunta abbiamo notato tanta ingenuità e approssimazione, probabilmente dettata dall'inesperienza...».


In sostanza, secondo l'Oref, il Campidoglio «non ha previsto i correttivi necessari e indispensabili» per mantenere i conti in ordine. La previsione di un bilancio in pareggio, si legge nel rapporto, «è stata raggiunta sulla base di una non corretta previsione degli ingenti e imminenti oneri derivanti dai debiti fuori bilancio», ma anche «dalle passività derivanti dalla gestione delle partecipate». Società che, come ha rilevato anche il Ministero dell'Economia, andrebbero in molti casi liquidate.

LE MUNICIPALIZZATE
I revisori hanno calcolato che dieci aziende comunali non hanno nemmeno presentato il bilancio, a partire da Farmacap, che gestisce le farmacie capitoline. Negli atti del Bilancio manca un piano dettagliato per arrivare alla «razionalizzazione e/o alienazione delle società che non svolgono attività con fini istituzionali per l'Ente».
Il rischio di un disequilibrio nei conti capitolini deriva anche dalla gestione delle entrate. «Non si riscontra un adeguato e specifico programma di recupero delle entrate tributarie e patrimoniali», si legge nel parere. «Nel documento di programmazione esaminato non sono espresse le politiche da adottare circa il recupero delle entrate, più volte oggetto di raccomandazione dai revisori e che costituisce uno degli aspetti più drammatici e critici di Roma Capitale».

POCHE CONTRAVVENZIONI
Per quanto riguarda le «contravvenzioni al codice della strada», il collegio dei revisori rileva «criticità riguardo l'elevata riduzione degli incassi». Una «inadempienza già oggetto di raccomandazione». Per l'Oref, bisognerebbe adottare «in tempi rapidi procedimenti tesi al miglioramento delle performance di riscossione anche al fine di evitare il ricorso sistematico al contenzioso».

Stesso discorso per gli affitti degli immobili di cui il Comune è proprietario. Serve «una revisione puntuale e complessiva dei canoni di locazione, per garantire un monitoraggio periodico della riscossione dei canoni correnti e pregressi».


I revisori di Roma Capitale segnalano problemi anche nell'erogazione dei bonus ai dipendenti comunali. «Bisogna ripristinare un sistema dei controlli interni e di valutazione del raggiungimento degli obiettivi, più adeguato e coerente», solo così si può arrivare «a un monitoraggio continuo dei risultati per aumentare l'efficacia dell'azione amministrativa».

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Il Messaggero