La mossa di Virginia Raggi arriva dopo il caso Marra e le nomine finite in Procura. D'ora in poi, ha deciso la sindaca, tutte le procedure per spostare i dirigenti del...
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POSTAZIONI SCOPERTE
Forse per evitare il ripetersi di manovre opache, sicuramente per aumentare la trasparenza, ever green della narrazione pentastellata, la sindaca ha deciso di rivoluzionare la procedura con cui il Comune assegna le postazioni di comando: i vertici dei dipartimenti (dai Trasporti ai Lavori pubblici, alla Cultura) e delle unità operative. Il valzer di poltrone organizzato da Marra ha lasciato scoperti una cinquantina di posti. Che ora andranno riempiti. Come? Fino a oggi, l'iter dell'interpello prevede una trafila burocratica vecchio stile, tutta interna agli uffici comunali. Curricula consegnati a mano, passaggi nei corridoi, colloqui faccia a faccia. Uno spazio di manovra sfruttato abilmente dall'ex capo del Personale, che ben conosceva i riti e i tempi della macchina capitolina.
I TEMPI
Ora però tutto l'iter verrà «digitalizzato»: i 196 dirigenti del Campidoglio per candidarsi dovranno utilizzare una piattaforma web, nell'area riservata ai lavoratori del Comune, dove verranno segnalate le postazioni vacanti e i tempi della procedura. Qui verranno raccolti i curricula, che poi arriveranno nell'ufficio della sindaca e del responsabile delle Risorse Umane per la fase finale della selezione. Tutto tracciato.
Il nuovo interpello partirà entro la fine di marzo, anche se non tutte le 50 poltrone rimaste sguarnite verranno riassegnate. In palio finiranno le direzioni tecniche di diversi municipi, di alcune unità operative, e anche la poltrona che fu (per poco) di Renato Marra, alla Promozione turistica.
LE FIBRILLAZIONI
Resta poi il nodo della macrostruttura e delle nomine lasciate in eredità dall'ex fedelissimo della sindaca. Diversi esponenti della maggioranza hanno chiesto alla Raggi di intervenire e di apportare delle correzioni alla mappa del potere disegnata da Marra a novembre. «Rappresenta le logiche del passato», ragiona una consigliera, spiegando che «all'inizio, forse per inesperienza, non ci siamo accorti di alcune manovre, ma ora quegli equilibri vanno cambiati». Ecco perché sono in bilico i vertici di alcuni dipartimenti chiave, come l'Urbanistica, la Scuola, l'Ambiente. A muovere le pedine del risiko capitolino sarà il nuovo direttore generale Franco Giampaoletti.
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Il Messaggero