Matteo Barbieri, ira della madre: «Ricerche in ritardo». Accuse sul web: non è stato un incidente

Matteo Barbieri, il ragazzo trovato morto a nove giorni dall'incidente
E' solo un incidente o c'è qualcos'altro dietro la morte di Matteo Barbieri? Il mondo del web in queste ore sta avanzando dubbi e si rincorrono, con il...

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E' solo un incidente o c'è qualcos'altro dietro la morte di Matteo Barbieri? Il mondo del web in queste ore sta avanzando dubbi e si rincorrono, con il meccanismo moltiplicatore della condivisioni, tesi che ragionano sull'omidicio stradale, sull'ipotesi che un eventuale pirata, forse ubriaco, possa aver incrociato sulla sua strada la moto di Matteo, l'abbia centrato scaraventandolo via e uccidendolo. Per evitare arresto e processo, il pirata avrebbe nascosto il cadavere senza soccorrere il ragazzo. «Io, al momento, credo si sia trattato di un incidente, ad altro non credo e non so perché stanno scrivendo queste cose su mio figlio - dice al telefono la madre di Matteo, Maria Mogavero - se ci sono altre ipotesi sarà la magistratura a doverle accertare, ma per ora non abbiamo comunicazioni in tal senso». La donna è disperata, è appena finita l'autospia del figlio, il 18enne della Baldunina trovato morto sulla pericolosa strada Braccianese a nove giorni da quello che, ad oggi,  sembra un incidente autonomo. Appena il magistrato darà il nulla osta saranno celebrati i funerali, che non sono stati ancora fissati.

 
GLI ACCERTAMENTI. Dopo il ritrovamento gli agenti del distaccamento Polstrada di Monterosi hanno fatto ulteriori accertamenti sulla morte del Matteo, scomparso la notte del 12 luglio scorso e ritrovato senza vita in prossimità del km 5+200 della strada provinciale Braccianese. Il ragazzo, in sella alla sua moto Honda, avrebbe dovuto far rientro da Roma ad Anguillara Sabazia. Dai rilievi è emerso che nel tratto di strada a doppio senso, all'altezza di una curva a sinistra, il centauro è uscito di strada e, dopo aver urtato un albero, ha finito la sua corsa all'interno di un canale nascosto dai cespugli. I poliziotti stanno effettuando ulteriori accertamenti per chiarire quali possono essere state le cause che hanno portato al decesso: un animale che ha attraversato all'improvviso, un colpo di sonno, una distrazione o anche l'ipotesi di un'eventuale collisione con un altro mezzo. Quest'ultima tesi è stata rilanciata ieri sulla sua pagina Facebook da Riccardo Corsetto, come la «teoria del gatto nero» con gli «strani movimenti della sim» di Matteo e il corpo che non viene visto da amici e parenti che in quel punto, dove si aggancia il telefono di Matteo per l'ultima volta, hanno affisso manifesti e fatto ricerche.

LA RABBIA. Ed è proprio sulle ricerche che mamma Maria è molto arrabbiata: «E' stato un incidente sì, ma si è proceduto male, per allontamento volontario solo perché mio figlio era maggiorenne, ma Matteo non si sarebbe mai allontanato, non ne aveva motivo. Poi ci sono stati problemi nelle ricerche ritardate e, successivamente, nel reperire tutti gli oggetti di mio figlio, trovati non dagli investigatori ma da mio padre o da amici sul posto». Il corpo senza vita è stato ritrovato solo dopo nove, lunghissimi, giorni. «E io non posso neanche riconoscerlo visivamente, non posso neanche vederlo, sono passati otto giorni, c'è stato il diluvio, immagini come è ridotto. Ho anche questo grande dolore di non poter rivedere mio figlio».


IL RICORDO.  La mamma traccia il ritratto del ragazzo, studente dell'Enrico Fermi, eccellente in informatica e con la voglia di riprendere gli studi e fare l'università. «Era un bravissimo ragazzo - dice la mamma - quest'anno, per un problema di assenze, non aveva voluto fare la maturità ed era andato a lavorare come cameriere per non pesare sulla famiglia, l'aveva fatto anche a 17 anni, anche se non ne aveva bisogno. I soldi gli servivano per la moto, la benzina e piccole spese». Da qualche tempo Matteo era andato a vivere ad Anguillara da un amico e nella notte tra l’11 e il 12 agosto, dopo il turno di lavoro al ristorante “Capperi!” alla Balduina, aveva inviato un messaggio alla fidanzata, Diana: «Amore sto tornando a casa». Un sms era arrivato anche alla mamma, prima di mettersi in moto e andare sulla Braccianese dove ha perso la vita e dove solo dopo appelli strazianti dei genitori e continue ricerche di amici e parenti è stato ritrovato. «Matteo non è riuscito a godersi la sua vita», dice disperata la mamma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero