Date a Raffaello quel che è di Raffaello, almeno a Roma sembra essere il leitmotiv delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte. Le Scuderie del Quirinale si apprestano ad...
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Se gli Uffizi, che fanno la parte del leone, garantiscono, oltre alla Velata, la Madonna del Granduca e ben quaranta disegni (ma non i ritratti dei coniugi Doni e la Madonna del Cardellino), voleranno a Roma la Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba dalla National Gallery di Washington, la Madonna della Rosa dal Prado. «Risultato del grande sistema dei musei statali», commenta Mario De Simoni presidente di Ales, società in house del Mibact che gestisce le Scuderie del Quirinale.
A corredo della rassegna, Raffaello potrà contare a Roma anche su altri piccoli grandi appuntamenti. Del tutto suggestivo si prefigura a marzo la mostra alla Domus Aurea, “ Raffaello e l’invenzione delle grottesche”, che si svilupperà nella Sala ottagona: qui istallazioni multimediali ricostruiranno l’epopea della scoperta della reggia di Nerone e delle sue sublimi decorazioni da parte di Raffaello e dei suoi collaboratori.
E del sommo artista verrà ricordato il suo ruolo di “sovrintendente” al patrimonio di Roma. Lo farà il parco archeologico dell’Appia Antica, dal 25 aprile alla Villa romana Capo di Bove. Cuore della mostra sarà la lettera di Raffaello e Baldassarre Castiglione a Leone X, scritta nel 1519: «Uno dei cardini della storia della tutela archeologica», la definiscono gli storici. Si indagherà così l’attività svolta da Raffaello lungo la Regina Viarum, presentando una ristretta selezione di disegni e testi legati anche alla figura di Pirro Ligorio.
Chiaro che ci si aspettano contributi preziosi anche dalla Villa Farnesina, quanto ai Musei Vaticani l’agenda dei progetti nel 2020 per l’anno Sanzio è fitta, sotto la guida di Barbara Jatta.
Il Messaggero