Quei graffitari antisemiti che deturpano Monti

Quei graffitari antisemiti che deturpano Monti
Da oggi come italiano, come cittadino, romanista e come ebreo ho meno voglia di andare allo stadio... #calcio @TobiaZevi ...

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Da oggi come italiano, come cittadino, romanista e come ebreo ho meno voglia di andare allo stadio... #calcio

@TobiaZevi

Chissà se le mani che in questi giorni hanno colpito i muri del rione Monti, imbrattandoli con scritte antisemite, appartengano a qualcuno rimasto “colpito” dalla recente sentenza del Tribunale di Roma che ha, di fatto, legittimato l’utilizzo del coro “giallorosso ebreo”. Perché quelle mani hanno scarabocchiato proprio quella frase su una parete in via del Pozzuolo, accanto allo storico murales che celebra Totti (e che, per l’ennesima volta, è stato ricoperto di vernice bianca, forse dallo stesso minus habens). A denunciare i graffiti (che sono stati rimossi in queste ore) è stata la consigliera municipale Nathalie Naim, da sempre in prima linea contro il degrado del Centro storico (e oggetto di ripetute minacce per questa sua attività).

E’ stata lei stessa a rivolgersi ai carabinieri, con un esposto, perché quel gesto non sarebbe affatto isolato: una scritta analoga, infatti, è apparsa sulla parete del mercato di via Baccina. Altre sono state notate sempre per le vie di Monti. «Queste ignobili offese – spiega – compaiono regolarmente in vari punti e mi piacerebbe che il territorio fosse più controllato. Hanno persino imbrattato una colonna romana in via Madonna dei Monti». Episodi che dimostrano – se ce ne fosse stato bisogno – quanto denunciato, con giusta preoccupazione, dalla presidente della comunità ebraica romana, Ruth Dureghello: ovvero quanto sia pericoloso legittimare, con tanto di sentenza, l’uso dell’aggettivo “ebreo” in forma dispregiativa e razzista, come forma di derisione (sulla vicenda, intanto, si attendono gli esiti degli accertamenti avviati dall’ispettorato del ministero della Giustizia).  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero