Qualità dell'aria, maglia nera a Roma e nel Lazio: gas inquinanti superano i limiti consentiti

Qualità dell'aria, a Roma e nel Lazio gas inquinanti superano i limiti consentiti
Lazio maglia nera per la qualità dell'aria. La concentrazione degi gas inquinanti nella regione e in particolare a Roma, è oltre i limiti annui consentiti. A...

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Lazio maglia nera per la qualità dell'aria. La concentrazione degi gas inquinanti nella regione e in particolare a Roma, è oltre i limiti annui consentiti. A lanciare l'allarme è il CNR Lazio, secondo cui nella Capitale la concentrazione media di ossido di azoto,nel 2018, si è attesta intorno ai 43 μg/m3, ben al di sopra del limite di legge stabilito a 40 μg/m3. L’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) del Lazio, inoltre, ha segnalato una concentrazione critica di ossido di azoto (media annua) a Ciampino, nei Comuni più popolosi della Valle del Sacco in prossimità dell’autostrada e nei comuni di Artena e Fiumicino. Nella Valle del Sacco il valore limite giornaliero di particolato PM10 eccede il massimo consentito. È quanto emerge dal convegno “Qualità dell’aria: gli attori, la normativa e le responsabilità sul territorio” organizzato da Assogasliquidi–Federchimica e Ancitel Energia e Ambiente, con il patrocinio di Anci Lazio, dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Romainsieme al Collegio Provinciale dei geometri di Roma. 


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Secondo i relatori dell'evento, le principali fonti di inquinamento sono il traffico veicolare e il riscaldamento domestico. Una possibile soluzione al fenomeno potrebbe arrivare dalla promozione di energie meno inquinanti come il gas Gpl o Gnl, che producono emissioni di Co2 molto inferiori rispetto alle fonti combustibili fossili. Secondo l’indagine condotta da Arpa Lazio nel 2019 sul consumo domestico di biomasse legnose nel Lazio, le famiglie che utilizzano biomasse legnose per riscaldamento in modo esclusivo, sono ancora il 64%, con l’utilizzo di caminetti e stufe a pellet. «Nel Lazio il 73% del parco auto è alimentato a benzina (compreso fra Euro 0-4), spiegano i promotori del convegno. «Se si convertissero il 50% delle vetture a GPL si otterrebbe una riduzione di emissione pari a 115 tonnellate annue di ossidi di azoto e pari a 106.800 tonnellate annue di anidride carbonica. Con la stessa percentuale di riconversione del parco macchine a Roma si otterrebbe un risparmio di 80 tonnellate annue di ossidi di azoto e di 77.300 tonnellate annue di anidride carbonica».
 
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I mezzi pesanti (camion, autobus, autocarri) alimentati a GNL anziché a Diesel, riducono le emissione di diversi inquinanti, meno 96% di particolato, 32% ossidi di azoto e 15% anidride carbonica. Quest’ultima potrebbe arrivare a una riduzione del 95% se il GNL venisse prodotto dalla liquefazione del biometano. Anche il trasporto navale non è esente da colpe quando si parla di inquinamento: di norma sono alimentate a olio combustibile BTZ. Se venisse utilizzato il GNL al posto del BTZ, avremmo delle riduzione delle emissioni di diversi inquinanti: meno 100% di particolato, 90% di ossidi di azoto e25% di anidride carbonica. L’Italia nel 2018 ha elaborato il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima che introduce delle misure per incentivare lo sviluppo del GNL nel trasporto navale, come ad esempio la riduzione delle tariffe portuali per i mezzi a GNL e la defiscalizzazione per la costruzione di depositi e/o distributori di GNL nei porti.
 
«L’uso del combustibile come il GPL e il GNL può essere sicuramente una soluzione, spiega Riccardo Varrone, Presidente Anci Lazio soprattutto per quanto riguarda l’inquinamento prodotto dalle grandi navi. È fondamentale  sensibilizzare e cercare soluzioni alternative allo stato delle cose che, decisamente, non è più sostenibile».

«Si chiude a Roma l’ultima tappa 2019 di un’importante iniziativa che ha permesso di affrontare il problema della qualità dell’aria in molte città d’Italia – ha dichiarato Filippo Bernocchi, Presidente di Ancitel Energia e Ambiente – Ringrazio Anci Lazio e in particolare Assogasliquidi - Federchimica per aver dato la possibilità di formare su questi temi con un approccio integrato coinvolgendo professionisti ed enti locali che spesso non sono a conoscenza delle proprie responsabilità e delle opportunità legate all’utilizzo di GPL e GNL, attraverso sistemi off grid”.


La complessità della sfida che abbiamo di fronte richiede una risposta integrata, che contempli tutte le azioni necessarie per raggiungere il miglioramento dell’aria delle nostre città. Tra quelle di più immediata applicazione, c’è quella di puntare e incentivare l’utilizzo delle fonti gassose, come GPL e GNL, che per le loro riconosciute proprietà ecologiche possono dare un reale contributo a ridurre lo smog cittadino e raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione”, ha commentato Andrea Arzà, Presidente di Assogasliquidi, l’associazione di Federchimica che rappresenta il settore dei gas liquefatti.

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Il Messaggero