Trappola per i pusher in trasferta: «Pronto Polizia? Aiutateci, ci stanno rapinando»

Trappola per i pusher in trasferta: «Pronto Polizia? Aiutateci, ci stanno rapinando»
Hanno ordinato la droga attraverso il canale Telegram "Speed plug". Il pusher con il complice, si è così presentato all'appuntamento con il gruppo di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Hanno ordinato la droga attraverso il canale Telegram "Speed plug". Il pusher con il complice, si è così presentato all'appuntamento con il gruppo di quattro ragazzi nel condominio di via Angelo Sismonda, a Casal Bruciato. Ma in pochi minuti la situazione è precipitata. I giovani, che avevano ordinato hashish e cocaina, hanno accompagnato lo spacciatore in una delle cantine del condominio: «Seguici, andiamo in un posto più tranquillo così concludiamo» gli hanno detto per allontanarsi da occhi indiscreti. Una volta rimasti soli però la situazione si è fatta subito tesa. In pochi istanti il pusher è stato accerchiato, aggredito e picchiato con una mazza. Una volta a terra, è stato derubato dei soldi, 750 euro, e della droga. A chiamare i soccorsi è stato il suo accompagnatore che, non vedendolo tornare verso la macchina, si è addentrato tra le palazzine: quando ha sentito le grida di aiuto, ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine. All'arrivo della polizia, gli aggressori hanno tentato di fuggire. Gli investigatori li hanno poi rintracciati: due erano nascosti in un balcone mentre i complici tra i vialetti del condominio. Per tutti e quattro l'accusa è rapina aggravata in concorso.

L'INTERVENTO

Due macchine del reparto volanti sono arrivate a sirene spiegate nel condominio di via Angelo Sismonda. Gli aggressori hanno capito di essere stati scoperti e hanno tentato la fuga tra le palazzine e i giardinetti del condominio. Mentre la vittima è rimasta stesa a terra in una pozza di sangue: è stata poi soccorsa e accompagnata all'ospedale Casilino dove è stata medicata e dimessa. All'arrivo dei poliziotti che lo hanno soccorso, ha quindi riferito quanto era appena accaduto: dall'appuntamento per lo scambio di soldi e droga, alla violenta aggressione. Ha poi fornito una precisa descrizione dei suoi aggressori. Gli agenti dopo una fitta ricerca li hanno trovati, identificati e arrestati. I primi due a essere rintracciati sono stati fratello e sorella, M.F. e M.N. di 24 e 22 anni. Gli agenti li hanno trovati nel balcone di casa. Quindi gli altri due amici, trovati mentre cercavano un nascondiglio nei giardinetti del condominio.

LE PERQUISIZIONI

Dopo il blitz, gli agenti hanno proceduto con una perquisizione nella cantina dove si è consumata l'aggressione. Le unità cinofile e gli agenti della polizia Scientifica hanno trovato nascoste nei locali diverse dosi di droga. Le sostanze sono state sequestrate e affidati ai laboratori della Scientifica.

Gli agenti hanno quindi proceduto con l'arresto dei quattro ragazzi ora accusati di rapina aggravata in concorso.

LE INDAGINI

Durante gli accertamenti è emerso che il pusher aggredito, insieme all'amico che lo accompagnava, erano appena arrivati a Roma da Assisi. I due, di 20 e 23 anni, sono stati a lungo ascoltati dagli agenti.
Mentre sono in corso ulteriori accertamenti sul canale Telegram utilizzato per concordare lo scambio di soldi e droga. E ancora sui quattro ragazzi poi finiti in manette. Il sospetto degli investigatori è che il locale cantina dove si è consumata l'aggressione, da tempo fosse usata come base dello spaccio.
Solo un sospetto su cui i poliziotti stanno ancora lavorando: «I rilievi della scientifica hanno evidenziato la presenza di diverse sostanze stupefacenti - confermano- allo stesso tempo, nella ricostruzione fornita dai diversi ragazzi fermati, restano delle incongruenze e degli elementi non chiari. A partire dall'acquisto dello stupefacente da un'altra regione che non siamo stati in grado di quantificare».

Ecco perché l'indagine sull'aggressione e sulla rapina resta tuttora aperta.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero