Nell'era dei social network e delle emozioni cibernetiche e condivise, anche le immagini private della prima storia d'amore possono restare impigliate tra le maglie della...
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IL FILMATO
La notte d'amore di Katia (il nome è di fantasia), viene archiviata nella memoria di un cellulare nel luglio di due anni fa. La ragazza, all'epoca dei fatti diciassettenne, si trova in un appartamento di Ponza in compagnia del fidanzato e di alcuni amici: Marco R., Lorenzo M. e Luigi G., tutti maggiorenni. Dopo aver trascorso una serata in compagnia, la coppietta decide di appartarsi in una stanza. I tre coetanei, leggeri e ingenui, come solo dei ragazzi di 18 anni sanno essere, hanno l'idea di spiare Katia e il compagno. Quindi passano all'azione: per essere certi di non perdere nemmeno un istante della vita privata dei due, gli amici incollano un telefonino contro la serratura della camera da letto. E riprendono una scena di passione tra la diciassettenne e il fidanzato. Il telefono è di Marco, che ora rischia il processo per violazione della privacy, detenzione e cessione di materiale pedopornografico. Il regista in erba, infatti, dopo aver realizzato il filmato, ha inviato le immagini osè ai due amici, Lorenzo e Luigi, entrambi finiti sul registro degli indagati della procura di Roma. Non contenti, i tre avrebbero anche diffuso le riprese in internet, pubblicandole su Facebook e su Youtube. Katia avrebbe scoperto di essere diventata una star del web dopo essere stata raggiunta da decine di telefonate. La voce del filmino hot sarebbe infatti rimbalzata sui social network in pochi giorni e la ragazzina sarebbe stata contattata da amici e conoscenti che le chiedevano spiegazioni. La diciassettenne, disperata, ha dovuto confessare ogni cosa ai genitori, che hanno deciso di sporgere denuncia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero