Psicosi da terremoto nella Capitale Il 20% dei romani non è andato al lavoro

Un'immagine di Roma deserta nelle prime ore del mattino per la paura del terremoto (foto Toiatu)
ROMA - La psicosi da terremoto per la profezia di Raffaele Bendandi, secondo cui la Capitale oggi avrebbe dovuto essere colpita da un sisma apocalittico, sembra aver contagiato...

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ROMA - La psicosi da terremoto per la profezia di Raffaele Bendandi, secondo cui la Capitale oggi avrebbe dovuto essere colpita da un sisma apocalittico, sembra aver contagiato tutta la città. Nonostante le rassicurazioni dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) circa l'infondatezza della minaccia, non sono pochi quelli che si sono fatti prendere dalla paura.




Le uniche scosse, però, si sono registrate in Sicilia, Calabria e nel Tirreno. Ieri notte, nell'Etna, sono stati rilevati cinque sommovimenti di magnitudo superiore a 2.5 con profondità di circa 30 chilometri; altre due scosse della stessa magnitudo sono avvenuto nel tirreno, a pochi chilometri dalla costa calabra. Altre scosse di magnitudo inferiore a 2.5 ci sono state nell'aquilano e Val Nerina.



Psicosi da terremoto a Roma. Nella capitale l'11 maggio 2011 Chinatown chiude, il 20% dei romani non si presenta al lavoro per ferie, molte mamme non mandano i figli a scuola, e decine di persone si attaccano al telefono. Ai call center dei numeri verdi, pronti a fronteggiare la psicosi, più di una persona chiede informazioni sull'orario in cui Raffaele Bendandi ha previsto il sisma devastante di oggi. E il tema tira anche sul web, dove la terremotomania dilaga da giorni. Fra il serio e il faceto. «Si è mosso il lampadario! - compare su qualche post di Facebook - ah no... è la finestra aperta...». Nel social network c'è chi si diverte a fare il conto alla rovescia, come a Capodanno: -4, -3. Qualcuno ha deciso infatti che il terremoto è previsto alle 16.40. E alle 16.36 Francesca parte con il suo gioco.



Qualche dato sulla paura dei romani c'è. L'Aduc registra un 20% di assenze sul lavoro;
e un inconsueto numero di presenze negli agriturismi fuori città. La Protezione civile segnala che ci sono state meno telefonate di ieri, decine invece di centinaia; ma al numero di Roma capitale (060606) fra ieri e oggi sono arrivate 150 chiamate, e il rapporto è capovolto, l'ansia per il sisma è esplosa oggi.



«C'è chi ha chiamato chiedendo a che ora arriverà il terremoto - ha spiegato una operatrice telefonica del numero verde - sono diverse le persone che hanno fatto questa domanda- Abbiamo spiegato che non c'è nulla da temere e che i terremoti non si possono prevedere».



«I romani sono troppo seri e scafati per farsi prendere da queste sciocchezze - ha detto il sindaco Gianni Alemanno invitando alla calma a inizio giornata - Tranquilli, è tutto a posto. Roma, comunque, è sempre pronta con la sua Protezione civile ad affrontare eventuali emergenze. Un terremoto può esserci in qualsiasi momento, ma non è prevedibile. E per oggi non ci sono segnali né scientifici nè cabalistici».



Scaramantici, ironici, scafati, come dice il loro sindaco, i romani oggi hanno comunque scrutato nell'aria per capire se questa giornata potesse davvero essere diversa da tutte altre. In cerca di segnali. C'è chi ha osservato il gatto, prima di uscire di casa stamattina: «Non mi è sembrato nervoso, non succederà nulla. Comunque ieri sono andata a salutare i miei», ammette Roberta. Il custode della facoltà di Geologia, Nicola Niciforo, ha dormito in auto la notte scorsa. Lui ha creduto a Bembandi, nonostante la smentita degli esperti con i quali lavora ogni giorno. Fra piazza Vittorio e via Principe Amedeo i negozi chiusi dei cinesi confermano che è il luogo in cui la fobia del sisma ha attecchito meglio: chiusi per "ferie", per "motivi strettamente personali", per "malattia", per "inventario". «Non sono gli unici - dice un barista che proprio all'Esquilino si è presentato al lavoro con il casco giallo in testa - L'ho messo per scherzare. La gente entra e si spaventa. Anche i romani hanno creduto alla previsione».



Nel giorno della verità, in ogni caso, il «tormentone» si raffina, tocca un grado di paranoia in più: a che ora arriva il sisma più atteso della storia? Si scatena l'ironia della rete. «Sapete dirmi quando sarà la prossima ora in cui ci sarà il terremoto?» chiede un post. «Manca ancora tanto...Damoje fiducia a Bendandi», fa Cristiano P. Camomilla; perchè l'11 maggio non è ancora finito. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero