Il meccanismo era collaudato. Una trentenne romana, con la figlia minore per mano, si recava davanti all'abitazione della...
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davanti all'abitazione della suocera. Qui incontrava il marito, 35 anni, romano pure lui, che, dopo essere entrato in casa, usciva poco dopo e la riforniva di droga. La donna poi s'incamminava verso casa di una conoscente, una coetanea di Reggio Calabria, da lì poco distante. Dopo giorni di appostamento gli uomini del Commissariato Primavalle sono intervenuti e, sottoposto a perquisizione le abitazioni, hanno scoperto che, in quella della nonna paterna, erano celati ingenti quantitativi di droga, mentre in quella della conoscente, era adibita una vera e
propria raffineria, con materiale per la lavorazione e il confezionamento della sostanza stupefacente. Anche un fratello della trentenne è risultato coinvolto nel traffico. Tutti e quattro i soggetti sono stati tratti in arresto e dovranno rispondere, in concorso fra loro, di produzione e detenzione di sostanza stupefacente aggravata dallo sfruttamento di minori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero