​Le primarie al contrario di Paolo, David e Patrizia

Le primarie portano bene a chi le perde. Strano, ma vero. Perché? Allora, concentrate lo sguardo sulle storie di quattro personaggi in particolare in questa foto che risale...

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Le primarie portano bene a chi le perde. Strano, ma vero. Perché? Allora, concentrate lo sguardo sulle storie di quattro personaggi in particolare in questa foto che risale a sei anni or sono, al 2013. Correvano le primarie Pd-Sel per il Comune di Roma. La contesa venne vinta da Ignazio Marino (51%), seguito da David Sassoli (28%), Paolo Gentiloni (14%), Patrizia Prestipino (2%) e via così. Dopo sei anni il podio politico si è totalmente rovesciato: il chirurgo dem è tornato a fare il prof in America, ma vista com’è finita la sua esperienza in Campidoglio continua ad avere il bisturi avvelenato: «Serve una nuova forza democratica, il Pd ha tradito i suoi valori», ha scritto su L’Espresso non più tardi di qualche giorno fa. «Sai che c’è, meglio com’è andata», staranno pensando ora, forse, gli altri tre dem che corsero allora per Palazzo Senatorio. Paolo Gentiloni è stato nominato commissario all’Economia e vigilerà sui conti dell’Europa; David Sassoli, invece, è da un paio di mesi presidente del parlamento europeo; Patrizia Prestipino è in corsa per diventare sottosegretaria. L’altra faccia delle primarie insomma. Ah, giusto: completano il quadretto Gemma Azuni e Mattia Di Tommaso. Nemmeno loro sono diventati sindaco, ma magari sono felici lo stesso.

simone.canettieri@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
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