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Più passeggeri in metropolitana - in attesa dei dati ufficiali sul trasporto pubblico di superficie - meno auto in circolazione. Il caro benzina si sta già manifestando nelle abitudini di spostamento dei romani. E nelle prossime settimane, se la situazione non dovesse migliorare, la crisi energetica si tramuterebbe in uno tsunami per il trasporto pubblico romano. Per lo più in una situazione già difficile per l'Atac, tra concordato preventivo contro il possibile fallimento e ritardi cronici nella manutenzione di mezzi e linee. E dopo due anni in cui, a causa della pandemia da Covid, la richiesta di trasporto pubblico è invece diminuita. Salvo poi risalire, ma in una situazione in cui le misure preventive anti contagio hanno messo in grossa difficoltà il sistema del tpl, evidentemente non adeguato al mantenimento della distanza a bordo dei mezzi.
Gli accessi
In una settimana, secondo di dati dell'Agenzia della mobilità, è aumentato il numero di passeggeri che utilizzano le tre linee della metropolitana: 15 mila in più al giorno, in media, distribuiti tra A, B e C. E anche in superficie si iniziano a vedere le prime ripercussioni, in termini di affollamento di bus e tram (soprattutto nelle ore di punta) e di persone in attesa ai capolinea e alle principali fermate del trasporto pubblico. L'Atac è quindi chiamata a uno sforzo straordinario, come richiesto anche dall'amministrazione capitolina che, indipendentemente dall'impennata del prezzo dei carburanti, punta decisamente sulla riduzione dei flussi del traffico privato, in favore del trasporto pubblico e collettivo e della mobilità sostenibile.
La circolazione
All'incremento dei passeggeri a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale corrisponde un calo, seppur ancora non sensibile, del traffico privato.
La situazione
Il trasporto pubblico locale romano sconta ancora anni di ritardo sul fronte della manutenzione. Che a breve costringeranno, per esempio, la metro A a chiudere alle 21 per un anno e mezzo. Ma non solo: nei prossimi giorni due importanti stazioni si fermeranno per lavori di rinnovo delle infrastrutture elettriche. La fermata Valle Aurelia, in particolare, chiuderà dal 18 al 20 marzo, mentre Baldo degli Ubaldi resterà chiusa dal 21 al 26 marzo. Per i giorni di stop di Valle Aurelia saranno utilizzabili proprio la stazione Baldo degli Ubaldi o la navetta MA14 Cipro-Valle Aurelia. Ma anche la rete tranviaria continua a funzionare a singhiozzo: da oggi a venerdì, dalle 22 alle 4, è in programma cantiere notturno di manutenzione della sede tranviaria in via Principe Eugenio, da viale Manzoni a piazza Vittorio: i tram 5 e 14 diretti alla stazione Termini già dalle 21 limiteranno il servizio a Porta Maggiore, da dove inizieranno la corsa di ritorno. Da Porta Maggiore a Termini il collegamento sarà sostituito con un'unica navetta bus, la linea 514. Fino a venerdì, per potature in viale Liegi, la linea 3 è sostituita da bus sull'intero percorso mentre la linea 19 verrà sostituita da navette bus tra Porta Maggiore e Piazza Risorgimento.
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Il Messaggero