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Ha vinto l’informazione corretta, attendibile e puntuale alla XIV edizione del Premio Biagio Agnes che ieri, per la prima volta, si è svolto sotto le stelle del cielo romano, in piazza del Campidoglio. Promosso dalla Fondazione Biagio Agnes, in collaborazione con la Rai e in partnership con Confindustria, l’evento ha visto sul podio i big dell’informazione che, con il loro autorevole lavoro, hanno tenuto fede ai valori lasciati in eredità da Biagio Agnes.
Premio Biagio Agnes, la festa dei valori va in scena a Roma
LA CONDUZIONE
La suggestiva cerimonia di premiazione è stata condotta, anche quest’anno, dall’affiatata coppia formata da Mara Venier e Alberto Matano. Un’edizione emozionante che ha raccontato un anno di giornalismo di qualità ma anche di pandemia, guerra e incertezze. Istituito nel 2009 da Simona Agnes, presidente della Fondazione, l’appuntamento annuale intende tutelare e promuovere il giornalismo accurato e libero dai condizionamenti richiamando al rigore e alla serietà che hanno guidato la vita e il lavoro dell’indimenticato direttore generale. Applausi scroscianti per il Premio Internazionale che la Giuria, presieduta da Gianni Letta, ha assegnato a Mstyslav Chernov, Evgeniy Maloletka e Vasilisa Stepanenko di Associated Press, tre fotoreporter ucraini che «rischiando la vita in prima persona, hanno testimoniato con immagini e racconti i fatti dal fronte di guerra».
LA GUERRA
«Il Premio Agnes ha voluto rivolgere il suo primo pensiero ai giornalisti impegnati nel racconto sul campo della guerra in Ucraina - ha spiegato Simona Agnes - in queste settimane la crisi internazionale ha riportato drammaticamente al centro dell’attualità la necessità di un racconto fatto direttamente dai luoghi del conflitto.
IL FOCUS
Assegnato a Maria Corbi e Francesca Sforza il premio per il Giornalismo Periodico e a Alberto Orioli quello Economico. Sul podio anche Ileana Sciarra, Marco Pratellesi e Pier Bergonzi rispettivamente come Miglior Cronista, Giornalismo Digitale e Sportivo. Si è aggiudicato il Premio Speciale Michele Guardì mentre quello alla Carriera è andato a sir David Robert Gilmour. Al Premio Agnes non è mancato un focus su donne e parità dal titolo Con le donne verso il futuro dell’Italia, un incontro nel quale si è discusso di Pnrr, quote rosa ma anche della sentenza shock sull’aborto in Usa. Costrette a camminare su una strada ancora accidentata, affaticate, sempre un passo indietro rispetto agli uomini: è questa la fotografia delle donne nel mondo del lavoro emersa nell’incontro promosso dalla Fondazione Biagio Agnes. Molto soddisfatta per il successo della XIV edizione dell’evento, Simona Agnes guarda al futuro del Premio dedicato a suo padre. «In un momento difficile come quello attuale – ha detto – siamo ancora più motivati a portarlo avanti convinti che una manifestazione come questa possa contribuire a stimolare riflessioni e confronti». L’appuntamento con i volti e le penne del grande giornalismo è per il prossimo anno.
Il Messaggero